Valguarnera, Interlicchia risponde al sindaco sul problema Tasi

comune valguarneraValguarnera. Non poteva farsi attendere da almeno uno dei consiglieri comunali la replica al sindaco Leanza sull’invito a procedere all’annullamento in autotutela, della delibera “Tasi” votata tra mille polemiche con aliquota“zero”. Quella sera ad essere stata bocciata è stata la proposta dell’amministrazione comunale che aveva chiesto l’applicazione del 2 per mille, che avrebbe portato alle casse comunali 171 mila. Il sindaco Leanza in una lettera scritta al consiglio comunale ha detto che il mancato introito di quella somma non poteva garantire il pareggio di bilancio: “ognuno doveva assumersi le proprie responsabilità”. Giuseppe Interlicchia ex capogruppo di Voce democratica ora approdato tra i banchi dell’opposizione del PD, non riesce quell’appello del sindaco a mandarlo giù, dicendo a titolo personale, che è irricevibile: “Il sindaco –dichiara- è riuscito a monopolizzare l’Ente, gestendolo come se assessori, responsabili e segretario fossero sua proprietà intellettuale e l’edificio comunale casa propria”. E poi ancora: “Ci invita a pensare alle conseguenze degli atti da noi prodotti. Rifletta piuttosto sui suoi che ha prodotto in questi anni e su quelli che contestava quando era consigliere comunale. Che la smetta con questi giochetti assurdi dei ricatti sul personale da stabilizzare, perché né io né altri consiglieri ci permettiamo banalizzare la dignità delle persone e del lavoro da loro svolto” L’ira di Interlicchia non si smorza: “Ha detto che verrebbero tagliati i servizi essenziali? Ma quali servizi, quelli mai visti? Quei servizi che dovevano essere finanziati dal maldestro tentativo dell’aumento dell’Imu e dell’addizionale Irpef ? E poi, proprio lui ci viene a parlare di responsabilità? Vogliamo invitare- conclude Interlicchia- tutti gli enti interessati alle vicende politiche dell’Ente per dare luce a tutti questi anni? Esistono mozioni, interrogazioni, interpellanze, diffide, atti protocollati, verbali di commissione e consiglio comunale. Questi 171 mila euro che lui reclama ne sarebbero stati tagliati la metà. Allora penso. Sono proprio gli 85 mila e 500 euro che ci avrebbero condotto al dissesto? – si chiede.” Perché non pensa piuttosto ai 190 mila euro della transazione con Telecom? – la società con cui il comune ha dovuto trovare un accordo alcuni mesi fa- . Oppure alle bollette Telecom esose di qualche responsabile di settore? O peggio ancora ai soldi spesi per i famosi ed inutili paletti di via Garibaldi?”.

Rino Caltagirone