Enna. Assistenza anziani, verrà rivisto il numero degli assistiti

enna protesta anzianiSembra essere tornato il sereno tra l’amministrazione comunale ed i sindacati dei pensionati che in queste settimane hanno duramente attaccato le azioni dell’amministrazione in tema di assistenza agli anziani. Le parti si sono incontrate nei giorni scorsi trovando un accordo sulle mosse da portare avanti per andare incontro alle esigenze degli anziani. Il primo risultato è quello di rivedere il numero degli iscritti e delle ore di intervento per migliorare la qualità del servizio di assistenza agli anziani.

Al tavolo tecnico si è arrivati dopo uno scontro verbale non certo tenero come ha ribadito il sindaco Paolo Garofalo e l’assessore alla solidarietà sociale Angela Marco i quali hanno manifestato il loro dissenso su alcune affermazioni “perché mi sono sentita offesa dalla manifestazione e soprattutto per le sciocchezze dette” ha ammonito Angela Marco ricordando che l’amministrazione non è sorda alle esigenze degli anziani.
L’assistenza domiciliare agli anziani, garantita grazie ai fondi del Comune, dei Pac e del piano di zona, è una tematica delicata che, ha anche affermato la delegazione dei lavoratori presenti, si protrae con mille difficoltà da oltre venti anni. Anche Enzo Canu (Cisl) ha convenuto, così come ricordato da Garofalo, sulla necessità di salvaguardare anziani e lavoratori mentre Filippo Manuella (Uil) ha dato atto che il numero di lavoratori non è mai stato messo in dubbio. Sigfrido Fadda (Cgil) è più volte entrato in polemica con l’amministrazione imputata di distrazione oggettiva sollecitando così l’intervento dell’assessore al bilancio Di Gangi che ha ribadito come la solidarietà sociale ad Enna non ha mai subito tagli ma anche l’intervento del sindaco e dell’assessore Marco che non hanno lesinato attacchi allo stesso Fadda apparso più volte duro nel giudicare l’amministrazione comunale che da lui si sarebbe aspettata una diversa analisi del problema visto che lo stesso è stato responsabile della solidarietà sociale.

Sindacati e lavoratori hanno poi espresso più di un dubbio in merito al bando per l’assistenza perché prevista una soglia di reddito Isee troppo bassa e sulla necessità degli anziani di dichiarare eventuali depositi bancari, richiesta vista come una violazione della privacy. Sia Garafalo che Marco hanno però ribadito il concetto secondo cui se un anziano ha le possibilità deve ricorrere alle proprie forze economiche lasciando spazio a chi veramente ha delle difficoltà.

Diverse le soluzioni ipotizzate nel corso della trattativa ma nella maggior parte dei casi è stata notata qualche difficoltà; un primo accordo si è però trovato sulla rivisitazione del numero di anziani che possono avere accesso al servizio e delle ore di intervento per migliorare così il servizio dandosi poi appuntamento per la prossima settimana.

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