Gagliano non dimentica l’ing. Enrico Mattei

gagliano 50°MatteiGagliano non dimentica l’ing. Enrico Mattei ed anche quest’anno, a 52 anni di stanza dalla scomparsa del presidente dell’Eni, ha voluto ricordarlo nel raduno del coordinamento regionale delle società di mutuo soccorso (Co.re.si.), che raccoglie i Circoli degli operai della Sicilia. Ad organizzare l’evento sono stati il Circolo degli operai di Gagliano e la locale sezione dell’Associazione pionieri e veterani Eni (Apve). Hanno rievocato la figura del leggendario presidente dell’Eni: l’avv. Francesco Abramo, il sacerdote Beniamino Sacco, Vito Bottitta (presidente dell’Apve), e lo storico Michelangelo Ingrassia. Sono intervenuti: il sindaco di Gagliano, Salvatore Zappulla, il sacerdote Vito Vasta, e il presidente del Co.re.si, Giuseppe Ciavirella. Enrico Mattei ha lasciato nella memoria collettiva dei gaglianesi un ricordo che difficilmente sarà cancellato. Ci sono due motivi per cui i gaglianesi si tramandano di generazioni in generazioni il ricordo di Enrico Mattei. Il presidente dell’Eni pronunciò il suo ultimo discorso proprio a Gagliano nella mattinata del 27 ottobre 1962 parlando dal balcone di una casa alla folla che si era raccolta nella piazzetta sottostante. Quella sera del 27 ottobre di 52 anni fa, rientrando a Milano dalla Sicilia da dove era partito a bordo del suo areo decollato dall’aeroporto di Catania, perse la vita in no strano incidente. L’aereo su cui viaggiava esplose in aria durante fase di atterraggio e cadde a Bescapé, una località a pochi km dall’aeroporto milanese di Linate. E’ molto probabile che non sia trattato di un banale incidente, ma di un attentato preparato nei minimi dettagli. La notizia della morte di Enrico Mattei suscitò una forte dolore e sincera commozione tra i gaglianesi che l’avevano visto e ascoltato nel loro paese quello stesso giorno di mattina. Mattei era venuto quel giorno a Gagliano per assicurare la popolazione che l’Eni non avrebbe portato via il metano scoperto nel sottosuolo del loro paese senza alcuna contropartita. A Gagliano l’Eni avrebbe costruito una fabbrica nella quale avrebbero trovato lavoro alcune centinaia di gaglianesi. La popolazione accolse con fiducia le promosse di Mattei. E si può bene capire lo sgomento dei gaglianesi non appena appresero la notizia della morte di Mattei. Quella promessa di Mattei fu mantenuta dall’Eni e qualche anno dopo installò la fabbrica tessile: la Lebole Sud. Ora quella fabbrica è chiusa, ma per alcuni decenni ha occupato circa 400 operai, in maggioranza donne. Per Gagliano, quella promessa mantenuta di Mattei segnò un’importante svolta positiva nella sua storia, che i gaglianesi non dimenticano.

Silvano Privitera