Enna Tirreno: Capizzi NoEnna, Mistretta sospende referendum

capizziCapizzi insorge e respinge plebiscitariamente la proposta dell’amministrazione Comunale di aderire al libero consorzio della Provincia di Enna ai sensi della L.R. 24 Marzo 2014. Si è svolto ieri a Capizzi, il Referendum Confermativo indetto dall’Amministrazione Comunale ai sensi della L.R. 24 Marzo 2014 per confermare l’annessione del Comune di Capizzi al libero Consorzio della Provincia di Enna, deliberata a maggioranza dal Consiglio Comunale di Capizzi nella seduta del 4 settembre 2014 con delibera n. 41 (10 favorevoli – 5 astenuti gruppo di minoranza). Chiaro il verdetto delle urne che attesta una disfatta dell’amministrazione comunale, che a soli 16 mesi dall’elezione viene pesantemente bocciata dalla cittadinanza. Con 1100 voti per il NO pari all’86,66% e 167 voti per il SI pari al 12,31% i cittadini di Capizi hanno bocciato l’annessione al libero consorzio di Enna, esprimendo la volontà di rimanere con il Consorzio della Provincia di Messina. Il risultato era nell’aria dopo che il Consiglio Comunale ha approvato con i soli voti della maggioranza la proposta del Sindaco Purrazzo. Immediatamente si è costituito il comitato volontario “NO ENNA” a cui ha aderito gran parte della cittadinanza riuscendo ad ottenere un plebiscitario voto di bocciatura per la scelta azzardata fatta dall’Amministrazione Pur razzo che ora dovrà trarne le dovute conseguenze. Il gruppo consiliare di minoranza “I Capitini Prima di Tutto” , analizzato il risultato del Referendum Confermativo, annunciano la presentazione di una formale richiesta di dimissioni del Sindaco, oramai sfiduciato dalla popolazione e privo del necessario consenso popolare.

Mistretta. La consultazione prevista è stata sospesa. Gli amastratini non saranno, quindi, chiamati a pronunciarsi sull’adesione al libero consorzio dei comuni di Enna. A sospendere le procedure referendarie è stato il sindaco Liborio Porracciolo che su mandato del consiglio comunale e con la determina n. 42 ha bloccato l’iter. Le ragioni del dietro front, votato all’unanimità, sono tante e profonde. “La decisione di sospendere il referdum – ha detto il primo cittadino Porracciolo – è dovuta alla leggerezza della politica regionale, alla carenza e al vuoto normativo e legislativo in atto, e al prossimo recepimento della legge Del Rio da parte dell’Assemblea regionale. In questa situazione di incertezza – continua Porracciolo – non è costruttivo un referendum, molto di più lo è risparmiare le somme stanziate e destinarle ad altri e più importanti interventi per Mistretta e i mistrettesi”. Nella delibera di consiglio comunale si fa, infatti, riferimento “all’assunzione di oneri non indifferenti a carico dei cittadini per espletare una procedura già pregiudicata da carenze legislative e palesati intendimenti diversi da parte dell’ARS”. Maggioranza ed opposizione da Vincenzo Tamburello per Sosteniamo Mistretta a Rita Lutri per Cambia Mistretta, hanno sottolineato l’evidente incertezza normativa che non consentirebbe una chiara efficacia della consultazione elettorale. Anche i sodalizi cittadini, con una nota congiunta letta in consiglio dal sindaco Porracciolo, hanno manifestato condivisione per la scelta di sospendere il refendum.