Catenanuova. Tratto nuovamente in arresto “nunziu u trainisi” ritenuto appartenenti al sodalizio del clan Cappello

DI MARCO NUNZIONon si ferma l’attività di contrasto condotta dai militari del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Enna sugli appartenenti ai clan mafiosi operanti su Catenanuova.
Nella tarda serata di ieri è stato infatti nuovamente arrestato, a seguito di nuova Ordinanza di Custodia Cautelare in Carcere emessa dal Tribunale di Caltanissetta su parallela richiesta della Procura della Repubblica – D.D.A. di Caltanissetta, nella persona dei Sostituti Procuratori Dott. Giovanni di Leo e Santi Roberto Condorelli, il pregiudicato Di Marco Nunzio, di anni 41, ritenuto essere stato, già a far data del 2008, un fedele appartenente al gruppo mafioso capitanato su Catenanuova dal noto Passalacqua Filippo, quest’ultimo in carcere ormai da diversi anni ed in ultimo sottoposto al regime dell’art. 41 bis dell’Ordinamento Penitenziario riservato ai capi delle organizzazioni mafiose, in atto sotto processo in quanto accusato di essere stato il principale organizzatore ed esecutore della Strage di Catenanuova del 15.07.2008 e principale indagato della stessa Operazione Go Kart.
Il Di Marco, com’ è noto, era stato già tratto in arresto in data 12.07.2014, ma in data 31.07.2014 era stato scarcerato dal Tribunale del Riesame che aveva rilevato dei vizi di procedura.
I Magistrati titolari delle indagini hanno nuovamente ripreso in esame tutto l’ingente materiale probatorio fino a quella data raccolto sul Di Marco Nunzio, disponendo ai Carabinieri di Enna nuovi riscontri anche su ulteriori dichiarazioni nel frattempo emerse da parte di nuovi collaboratori di giustizia, elementi che hanno ulteriormente rafforzato la posizione della Procura, già espressa in precedenza nei confronti del Di Marco.
E’ appena il caso di ricordare che il Di Marco Nunzio è accusato di essersi associato al Passalacqua Filippo ed aver fatto, per lo stesso, il latore delle richieste estorsive a diversi imprenditori e piccoli artigiani che in quegli anni avevano in corso in Catenanuova l’apertura di nuove attività commerciali o la conduzione di piccoli appalti. Testualmente lo stesso riferiva alle vittime individuate che “era necessario far prendere un caffè a Filippo” (Passalacqua), frase che il GIP del Tribunale Francesco Lauricella ha qualificato rivelatrice della modalità estorsiva concordata con lo stesso Passalacqua. Tutti infatti comprendevano che si trattava di una richiesta di “pizzo”, alla quale di norma si adeguavano.
Lo stesso Di Marco Nunzio è ritenuto dagli uomini del Comando Provinciale di Enna anche il mandante dell’incendio, cagionato per ben due volte, dell’auto privata di un militare dell’Arma che in quegli anni prestava servizio a Catenanuova e che avrebbe subito il gravissimo atto di ritorsione per aver condotto nell’anno 2008, insieme ad altri militari dell’Arma di Catenanuova, un controllo ad un cantiere edile gestito dal Di Marco Nunzio e dal fratello dello stesso, posto poi sotto sequestro perché totalmente abusivo e con l’impiego di operai assunti in nero.
Il Di Marco è stato tradotto presso la Casa Circondariale di Caltanissetta a disposizione dei Magistrati Dott. Giovanni di Leo e Santi Roberto Condorelli, titolari delle attività investigative antimafia condotte sulla provincia di Enna.