Ospedali di comunità. Leonforte: e ora? – sospensione sino al 2017

ospedale_leonforte3.jpgNella nuova mappa della Sanità, in Sicilia spariscono i presidi di Ribera, Mazzarino, Giarre, Leonforte, Barcellona Pozzo di Gotto, Scicli, Noto e Salemi, diverranno ospedali di comunità. Un nuovo modello sperimentato già in altre regioni, che interessa pazienti con malattie croniche, non bisognosi di ricovero. È il compromesso trovato dalla Regione per scongiurare la chiusura totale dei piccoli e insicuri presidi di periferia. I tagli imposti, dai nuovi standard nazionali, prevedono anche la riconversione dei posti per acuti in lungodegenza e riabilitazione e la cancellazione di 500 tra primari e assistenti medici.
I deputati e i politici sanitari si stanno preparando a riprendere le armi: la battaglia, per “salvare” gli ospedali che ricadono nei loro bacini elettorali di riferimento, ricomincerà a breve. Avanti dunque con le passeggiate palermitane, i presidi in camice bianco e le passerelle con affaccio da finestrone comunale.
Avanti con le frasi a effetto e le ridicole promesse, rischiarate dal lumicino di uno spauracchio sempre meno inquietante: l’inutilità di una struttura inefficace è evidente ai più, oramai.
leonforte manifestazione ospedaleAvanti! Questa realtà era ovvia già ai tempi delle sfilate con candela, ma si sa che la realtà è relativa a chi la legge e non pochi condottieri nostrani hanno pescato dall’ospedale consensi e voti, ma ora?
Ora con che cosa baratteranno la poltrona? L’edilizia è ferma e la sanità latita, mannaggia! “C’erano 27 ospedali in queste condizioni” spiega l’assessore Lucia Borsellino; la signora omaggiato da un bouquet in una delle tante gite palermitane “e siamo riusciti a salvarne diciannove adottando il modello degli ospedali riuniti”. La Borsellino lo disse già allora, ma non tutti l’avevano intesa.
Lottare per un primo intervento efficiente e per ambulanze medicalizzate non sarebbe stato meglio? Ora cosa ci teniamo? Un baraccone vuoto e la rassegnata consapevolezza di essere stati usati, ancora una volta?
Meno male che l’elisuperficie funziona sennò…….


Gabriella Grasso