I deputati e i politici sanitari si stanno preparando a riprendere le armi: la battaglia, per “salvare” gli ospedali che ricadono nei loro bacini elettorali di riferimento, ricomincerà a breve. Avanti dunque con le passeggiate palermitane, i presidi in camice bianco e le passerelle con affaccio da finestrone comunale.
Avanti con le frasi a effetto e le ridicole promesse, rischiarate dal lumicino di uno spauracchio sempre meno inquietante: l’inutilità di una struttura inefficace è evidente ai più, oramai.
Ora con che cosa baratteranno la poltrona? L’edilizia è ferma e la sanità latita, mannaggia! “C’erano 27 ospedali in queste condizioni” spiega l’assessore Lucia Borsellino; la signora omaggiato da un bouquet in una delle tante gite palermitane “e siamo riusciti a salvarne diciannove adottando il modello degli ospedali riuniti”. La Borsellino lo disse già allora, ma non tutti l’avevano intesa.
Lottare per un primo intervento efficiente e per ambulanze medicalizzate non sarebbe stato meglio? Ora cosa ci teniamo? Un baraccone vuoto e la rassegnata consapevolezza di essere stati usati, ancora una volta?
Meno male che l’elisuperficie funziona sennò…….
Gabriella Grasso