Leonforte. Chiusura ospedale FBC rinviata al 2017, sospiro di sollievo a metà

sindaci a palermo a difesa ospedali-20nov14Leonforte. Nella giornata di ieri, i sindaci dei comuni interessati all’ipotetica chiusura degli otto ospedali; compreso quello di Leonforte; si sono recati all’A.R.S. di Palermo per chiedere alla VI Commissione Salute, l’annullamento del provvedimento di chiusura previsto nel piano di riordino sanitario. Tra i presenti anche l’on. Luisa Lantieri.
“Siamo rimasti asserragliati davanti alla porta della VI commissione per l’intera giornata tenendo di fatto sotto assedio il governo regionale rappresentato dall’Ass. Borsellino e dal direttore generale Dott.Sammartano e i deputati membri, costringendoli ad un full immersion fino al tardo pomeriggio per trovare una soluzione al problema” ha dichiarato il sindaco Sinatra.
La commissione e il governo hanno ripreso la risoluzione stilata il giorno precedente affrontandola punto per punto. E non sono mancati momenti di acceso dibattito tra gli stessi deputati che hanno tenuto a mantenere gli impegni presi nelle varie realtà territoriali che hanno visitato, citando più volte Leonforte che il 4 febbraio u.s. li ha accolti con una grande manifestazione popolare di circa 4.000 persone. In definitiva la risoluzione prevede il rinvio della decurtazione dei posti letto al gennaio del 2017 scongiurando sino ad allora la chiusura degli 8 ospedali a rischio, aggiungendovi una valutazione dei servizi sanitari i cui parametri saranno meglio specificati in seguito, caricando l’onere della gestione e dell’adeguamento professionale e strutturale sui manager delle ASP.
Sulla valutazione delle strutture i sindaci hanno rappresentato la preoccupazione di entrare in una competizione partendo da una posizione di svantaggio rispetto agli altri proprio per la mancanza di strumentazione e del personale di cui sono deficitarii tutti gli ospedali a rischio.
Sinatra ha denunciato una situazione di sudditanza e non di uguaglianza tra gli ospedali spock (di riferimento) e quelli spam (secondari), perché portano di fatto ad avvantaggiare i primi sia nell’assegnazione di personale che nell’acquisto di strumentazione.
“Ho fatto presente che se davvero la politica regionale crede nella necessità di mantenere questi ospedali aperti perché utili ai territori a cui appartengono, deve cambiare modo di contenere la spesa sanitaria toccando quei doppioni specialistici e quelle convenzioni private che salassano la finanza pubblica, e dare invece delle specificità che qualifichino i nostri ospedali e che possano in qualche modo decongestionare gli ospedali di riferimento che sono oggi ingolfati. Se ciò non avviene i nostri nosocomi moriranno asfitticamente”.
Il sindaco, pur sollevato dall’esito di una battaglia che (per il momento) ha avuto esito positivo con un rinvio della chiusura dei nosocomi al 2017, ha espresso il dovere di mantenere alta la guardia continuando a chiedere garanzia per l’efficienza e la sicurezza dell’offerta sanitaria denunciando in qualità di cittadini le irregolarità o le manchevolezze di ordine professionale o strutturale.

Livia D’Alotto