ASP e Aci Enna: progetto educazione stradale per alunni scuole elementari

Enna ACI corso educazione stradaleEnna. Presentato il progetto di educazione stradale condiviso con il servizio di Educazione alla salute dell’ASP di Enna diretto dalla D.ssa Eleonora Caramanna. Il progetto, punta al consolidamento e potenziamento della mission e valori dell’Ente attraverso un metodo orientato a sviluppare una sensibilità sul tema della sicurezza stradale e consapevolezza dei rischi legati alla guida e al comportamento dei conducenti.
E’ rivolto agli alunni delle classi 3^, 4^ e 5^ della Scuola Elementare dell’Istituto Comprensivo “De Amicis” di Enna diretto dal Prof. Filippo Gervasi. Saranno erogati tre corsi di educazione stradale riguardanti il corretto comportamento da tenere in auto ed i sistemi di ritenuta da utilizzare “TrasportAcisicuri”, gli attraversamenti pedonali “A passo sicuro” e i corretti comportamenti da osservare nell’utilizzo della bicicletta “2 ruote sicure”.
Le sessioni informative erogate dai colleghi dell’Ufficio Provinciale ACI D.ssa Raffaella Restivo e D.ssa Luana La Delfa si terranno nei giorni 26 Novembre – 11 Dicembre – 15 Gennaio e 22 Gennaio.
Il primo modulo riguarda l’utilizzo dei sistema di ritenuta dei bambini che vengono trasportati in automobile, in quanto la sicurezza dei bambini inizia con il corretto utilizzo di questi dispositivi. Il modulo “a passo sicuro” nasce dal coinvolgimento in incidenti stradali con esito mortale dei pedoni. Saranno impartite ai bambini le regole fondamentali di comportamento da tenere in strada, l’utilizzo dei marciapiedi, l’attraversamento della strada, i semafori, l’attenzione da tenere intorno a sè con particolare riguardo al comportamento tenuto dai conducenti dei veicoli. A supporto dell’iniziativa sarà utilizzato un kit educativo per simulare giochi che coinvolgano i bambini sul comportamento corretto da adottare nell’uso degli attraversamenti pedonali. Il kit che si compone di strumenti didattici (pannelli con immagini stradali, paletta vigile, fischietto, pettorina e tappeto con striscie pedonali) sarà impiegato insieme ai docenti ed ai bambini in modalità gioco-educativo ed interattivo. Infine il terzo corso “2 ruote sicure” nasce dal crescente interesse nei confronti dell’uso della bicicletta come modalità di trasporto alternativo e ha spinto ACI a prestare particolar attenzione a questa tematica, favorendo lo sviluppo dell’iniziativa educativa volta a promuovere l’uso responsabile della bicicletta come veicolo stradale. In considerazione del fatto che i ragazzi utilizzano la bici non soltanto come strumento di gioco e svago ma anche come iniziale mezzo di trasporto, cominciando ad interagire con l’ambiente urbano, il modulo riguarda l’uso corretto della bicicletta con l’obiettivo di trasmettere le norme di comportamento da utilizzare sulla strada per la propria sicurezza e per quella degli altri utenti. Il progetto è stato pensato soprattutto per i giovani, sulla strada esposti tre volte di più al rischio di incidenti.
STATISTICHE PROVINCIALI INCIDENTI STRADALI ANNO 2013
Il 4 Novembre a Roma sono stati resi noti i dati ACI/ISTAT sugli incidenti stradali per l’anno 2013. Il dato ha evidenziato un diminuzione degli incidenti stradali in Italia, con un riduzione del numero delle vittime di circa il 10% rispetto al 2012, con risultati particolarmente rilevanti per alcune categorie di utenti, particolarmente deboli, come i ciclisti e i motociclisti. Il rapporto ACI/ISTAT ha evidenziato un calo rispetto all’anno precedente di incidenti con lesioni a persone (181.227- 3,7% rispetto al 2012) di morti (3.385 -9,8%) e feriti (257.421 – 3,5%). Malgrado migliora la sicurezza nelle città, sulle strade estra-urbane si concentra il 75% degli incidenti e il 42% dei morti. La distrazione si conferma la prima causa di incidente (20,4%) seguita dalla velocità troppo elevata (17,50%). Nonostante la consistente riduzione del numero delle vittime, in media ogni giorno 9 persone muoiono in incidente stradale e 705 restano ferite. Con 56,2 morti per incidente ogni milione di abitanti l’Italia supera la media Europea (51,4). L’U.E. dopo le azioni di sensibilizzazione promosse nella decade 2001-2010 ha proclamato nel 2010 un nuovo decennio di iniziative per la sicurezza stradale 2011-2020. La sfida lanciata per la nuova decade propone un’ulteriore riduzione del 50% delle vittime rispetto ai valori del 2010. Sono stati individuati 7 obiettivi strategici: migliorare istruzione e formazione utenti della strada, agevolare applicazione regole, miglioramento infrastrutture stradali, rendere i veicolo piu sicuri, promuovere uso moderne tecnologie per aumentare la sicurezza stradale, migliorare i servizi di pronto soccorso e intervento post-infortunio e proteggere gli utenti della strada più vulnerabili. L’Italia, rispetto al raggiungimento del nuovo obiettivo, si posizione nella media dei 28 stati membri (-17,7% nel triennio 2010/2013). Dall’analisi dei dati nazionali si può benissimo affermare che la sicurezza stradale migliora grazie ad una maggiore consapevolezza dei conducenti. Si conferma, pertanto, la convenienza nell’investire in sicurezza e formazione: gli incidenti stradali essendo la prima causa di morte o di invalidità permanente per i giovani rappresenta un costo insopportabile per lo Stato. L’incidentalità stradale in provincia di Enna evidenzia da un lato un calo degli incidenti e del numero dei feriti dall’altro un incremento dei morti. L’analisi delle circostanze accertate o presunte degli incidenti mostra nei primi tre gruppi (velocità, guida distratta e mancato rispetto delle regole di precedenza) le prime tre cause di incidente che rappresentano il 72% dei casi. Con riferimento alla categoria della strada, la prima causa di incidente sulle strade urbane è il mancato rispetto delle regole di precedenza o semaforiche mentre sulle strade extraurbane è la guida distratta seguita dalla guida con velocità troppo elevata. E’ utile evidenziare che sulle nostre strade circolano auto troppo vecchie, infatti l’età media del parco circolante in Italia continua ad aumentare e a risultare il più obsoleto d’Europa. L’età media delle automobili è di 9,5 anni. Il rischio di morire in un incidente a bordo di un veicolo do 10 anni è più che doppio rispetto ad un’autovettura nuova. Inoltre le vetture Euro 1 a benzina fanno registrare elevati ( oltre il 172%) emissioni di monossido di carbonio rispetto ad Automobile Club di Enna un Euro4 e un diesel Euro 1 rilascia 27 volte il quantitativo di polveri sottili rispetto al moderno Euro5. Le auto vecchie sono un problema non solo economico ma anche sociale ed ambientale. E’ stato svolto un importante lavoro di sensibilizzazione pubblica attraverso campagne di informazione sulla mobilità responsabile, iniziative di guida sicura ed ecosostenibile, quali il network di autoscuole ACI “Ready2go” ma anche interventi normativi di modifica del codice con nome repressive con finalità di prevenzione. Quando parliamo di incidenti dobbiamo distinguere fra cause soggettive e cause oggettive riconducibili al veicolo o alla strada. Occorre intervenire sulle cause soggettive degli incidenti che dipendono dal comportamento dell’uomo sia esso conducente, passeggero o pedone. Considerato che l’incidente stradale si conferma come prima causa di morte per i giovani occorre non abbassare la guardia e ampliare e rafforzare la sfera di interventi anche nelle scuole di ogni ordine e grado per una formazione puntuale e costante. I tre ambiti che ci potranno aiutare nella sfida alla sicurezza stradale sono la conoscenza dei dati statistici sull’incidentalità statale, gli investimenti per adeguare gli standard di qualità delle infrastrutture stradali e la formazione innovativa.

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redazione-vivienna