Mercati Alimentari Enna: 15 lavoratori a “casa”

Enna supermercati vuoti (2)Enna. Il gruppo Bonina di Barcellona Pozzo di Gotto continua a far parlare di sé. Come si sa da alcuni mesi il ben noto imprenditore barcellonese Bonina è nell’occhio del ciclone per le ben note vicende che interessano tutte le aziende che a lui fanno capo.
Nel breve arco di appena quattro anni il gruppo è passato da una dimensione provinciale con supermercati presenti nel messinese ad una dimensione interregionale con punti vendita presenti in molte provincie siciliane e calabresi. Nello stesso tempo il gruppo ha accumulato una notevole massa debitoria che insieme ad investimenti poco oculati hanno portato al dissesto finanziario delle varie società che lo costituiscono.
Dopo aver presentato concordato preventivo per la CSRS la società che gestisce gli acquisti e la logistica e aver effettuato licenziamenti in massa di tutti i dipendenti dei magazzini e dei camionisti, la “carneficina” continua.
La mancanza di liquidità del gruppo ha fatto si che i supermercati non possono essere riforniti delle merci da esporre sugli scaffali e i dipendenti dei vari supermercati devono percepire mediamente tre mensilità.
E così Bonina ha pensato di chiudere i propri supermercati. Ha cominciato con tutti i punti vendita presenti nella città di Caltagirone, passando poi per Scoglitti, Vittoria e Scordia.
Questa settimana stessa ingloriosa fine è arrivata per Mercati Alimentari di Enna e per il supermercato di Fiumefreddo.
La scena oramai si ripete sempre con lo stesso copione. Senza alcun preavviso, all’insaputa di tutto il personale, una mattina si presentano i capi intermedi dell’azienda che chiudono al pubblico Il supermercato, organizzano l’inventario e il trasferimento delle merci e mettono il personale in ferie.
Senza dare spiegazioni e senza fornire informazioni sul futuro. Quali saranno i prossimi punti vendita a chiudere.

A Enna sono a rischio 15 posti di lavoro. Altre 15 famiglie che si vanno ad aggiungere alle già tante altre che in questa nostra città non hanno più i mezzi economici sufficienti per tirare avanti, per affrontare con dignità il vivere quotidiano.
La loro situazione è davvero singolare. Il loro supermercato va male semplicemente perchè l’azienda non ha i mezzi finanziari per farlo funzionare.