Condannato a 7 anni per concorso in associazione di stampo mafioso l’imprenditore ennese Angelo Gloria

giustizia - scrannoLa Corte d’appello di Caltanissetta ha ribaltato le conclusioni del tribunale di Enna ed ha condannato a 7 anni per concorso esterno in associazione per delinquere di stampo mafioso, l’imprenditore ennese Angelo Gloria. Gloria, coinvolto nel 2010 nell’operazione antimafia “Game over”. Ad impugnare la sentenza di assoluzione pronunciata il 2 aprile 2012 dal collegio penale del tribunale di Enna, è stata la procura antimafia nissena che aveva coordinato le indagini. Gloria, secondo le accuse pur non essendo organico a Cosa nostra ennese, all’epoca retta da Salvatore Seminara e capeggiata da Giancarlo Amaradio, avrebbe operato per favorirla. Gloria, fermato in compagnia di Giancarlo Amaradio e accusato di avere occultato una somma di denaro del presunto esponente mafioso provento di estorsione, aveva sostenuto che quel denaro era suo, destinato alle paghe dei suoi operai, e non di proprietà di Amaradio. Era accusato anche di avere fatto indebite pressioni su un’impresa che svolgeva lavori a Piazza Armerina, per ottenere l’assunzione di un presunto affiliato a Cosa nostra e favorire in particolare il reggente della famiglia di Enna Seminara, del quale l’operaio che doveva essere assunto, sarebbe stato un fedelissimo. Gloria era accusato anche di avere organizzato un incontro fra Seminara e Amaradio a Pergusa. Il collegio penale di Enna, malgrado la richiesta di condanna a 9 anni del Pm Roberto Condorelli, aveva assolto l’imprenditore con il secondo comma dell’articolo 530, che si applica quando manca la prova o quando questa è insufficiente o contraddittoria. Ieri la Corte nissena ha accolto i motivi di appello della procura e le tesi del Pg Ferdinando Asaro, ribaltando totalmente la sentenza di 2 anni e mezzo fa. I difensori Egidio La Malfa e Francesco Tavella quasi sicuramente ricorreranno in Cassazione.