Calascibetta. A Reggio Calabria Nicoleta Nicolau vince il concorso internazionale di letteratura dei migranti

Nicoleta NicolauCalascibetta. Ciò che tiene tra le mani (vedi foto) è il premio che è stato conferito a Reggio Calabria l’11 dicembre 2014 a Nicoleta Nicolau per avere vinto il Concorso Internazionale di Letteratura dei Migranti “Fabula e intreccio”, sezione poesia con la composizione “Apriamo gli occhi”. L’evento è stato organizzato dall’Associazione culturale Immezcla e l’Associazione Nazionale Oltre le Frontiere (ANOLF). Il premio, realizzato dalle sapienti mani dell’artista Nicola Tripodi, è stato consegnato dal presidente nazionale dell’ANOLF, Mohamed Saady.
Il premio, rappresenta una sirena in mezzo al mare che ha una storia anche essa: In mezzo al mare c’è la Sirena/Chi passa con il canto lo attira;/Gli prende la barchetta con la vela,/Li seppellisce sotto la sabbia;/E chi gli capita, stretto se lo tiene/Con i canti che fa sera e mattina,/Bella, sei del mare la Sirena,/Con il canto mi tieni incatenato. Le creazioni di Nicola Tripodi non si possono chiamare oggetti. Sono sculture, arte, storia… Il corpo, per poter sopravvivere ha bisogno di acqua e cibo. La mente invece, si nutre d’amore, di bellezze, di poesia, di arte…

Ceea ce tine in mana, este premiul care i-a fost acordat la Reggio Calabria in ziua de 11 decembrie 2014 pentru a fi castigat Concursul International de Literatura pentru Emigranti “Fabula e intreccio”, sectia poezie cu compozitia lirica APRIAMO GLI OCCHI – SA DESCHIDEM OCHII. Evenimentul a fost organizat de Asociatia culturala Immezcla si ANOLF (Associazione nazionale Oltre le Frontiere). Premiul, realizat de mainile experte ale artistului Nicola Tripodi, mi-a fost inmanat de presedintele national al asociatiei ANOLF.

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APRIAMO GLI OCCHI

Percorrendo “le strade” di questa società
moderna, evoluta e in apparenza piena di opportunità,
Osservo con tristezza che invidia ed egoismo
Prevalgono sull´amore e sulla verità.

Malgrado lo sviluppo, in molti sono diventati ciechi
Ma sono malati finti perchè non vogliono vedere
Non lo dicono ma lo fanno ben capire
Oppure per spiegarmi meglio i loro visi sembrano dire:
“Basta che io me la cavi bene. Il resto può far ogni fine.”

Per questo, cari miei, nemmeno il migliore oculista
Potrà prescrivere lentine, occhiali per la vista.
Perché non può curare, pur essendo eccellente,
La falsa cecità che nasconde l’egoismo della gente.

Guardiamoci intorno, apriamo i nostri occhi
Non siamo qui da soli, c’è anche altra gente.
E “altra” non vuol dire che sia strana, differente.
Dio stesso non guarda se siamo poveri o ricchi,
Belli, brutti, bassi, alti, moderni oppure antichi,
Rumeni, italiani, cinesi, gialli, neri o bianchi.
Davanti a Lui siam tutti uguali, con pregi e difetti
Per cui cerchiamo anche noi di essere corretti.

SA DESCHIDEM OCHII

Strabatand „strazile” acestei societati
moderne, dezvoltate si in aparenta plina de oportunitati,
Observ cu suparare ca invidia, egoismul
Predomina cu totul dragostea, adevarul.

In ciuda dezvoltarii, multi au devenit nevazatori
Dar sunt bolnavi falsi pentru ca nu vor sa vada
Nu spun nimic dar lasa celorlalti sa creada
Adica lasa de-nteles caci fetele lor parca zic:
“E important sa-mi fie bine mie. Restul nu conteaza nici un pic.”

Pentru aceasta dragii mei, nici oculistul cel mai bun
Va putea prescrie ochelari, lentile de contact.
Desi e doctor excelent nu poate vindeca
Egoismul oamenilor de-o falsa boala camuflat.

Se spune ca doar cu o floare nu se face primavara
Insa as spune contrarul azi, aici, in aceasta seara
Pentru ca acea singura floare poate chema o alta
Creand o placuta molipsire care alunga iarna.

Priviti in jurul vostru, hai sa deschidem ochii
Aici nu suntem singuri, mai e si alta lume…
Iar “alta” nu inseamna ca este ciudata, diferita.
Insusi Dumnezeu nu se uita daca suntem saraci, bogati
Frumosi, urati, moderni, vechi, scunzi sau inalti,
Romani, italieni, chinezi, galbeni, negri sau albi.
In fata LUI suntem toti egali, cu defecte, calitati
Deci hai sa incercam si noi sa fim cat mai corecti.