Leonforte: sì definitivo al piano di riequilibrio con 6 voti

comune leonforteE’ stato definitivamente approvato il piano di riequilibrio finanziario che permetterà al Comune di Leonforte un lento risanamento economico. Un’approvazione lunga e tortuosa e avvenuta solo in terza convocazione nella mattinata del 31 dicembre con 6 pareri favorevoli: Grillo, Scaccia, D’Agostino, Sanfilippo, Cremona, Astolfo , 2 gli astenuti: Barbera e Di Naso, e 1 voto contrario: Trecarichi. All’atto della votazione Smario ha abbandonato l’aula.
La prima convocazione del mattino precedente è saltata per mancanza di numero legale (10 consiglieri presenti su 20); la seconda, un’ora dopo, contava sulla presenza di 12 consiglieri e ha permesso a malapena l’approvazione di un altro o.d.g.: l’approvazione del regolamento IUC.
Cremona ha definito “paradossale questo c.c. paradossale, ogni volta che c’è da fare una votazione che interessa la collettività, i consiglieri hanno la bella abitudine di abbandonare l’aula. C’è un’irresponsabilità così grande che si può tagliare con la mietitrebbia. Non possiamo giustificare chi ha messo presenza e va via, dobbiamo dare il nostro contributo.”
Sanfilippo ha rilevato un altro aspetto paradossale “vedere l’inflazione di candidature alle elezioni comunali del 2013, quindi una partecipazione massiccia, per poi solo ad un anno e mezzo da quelle elezioni arrivare nelle istituzioni con una fuga dalle responsabilità che ormai non è più cosa eccezionale e il consiglio si riduce a questa democrazia minima. E tutti i candidati sindaci, eccetto M5S, hanno delle rappresentanza ma non si ha niente da dire. La popolazione deve anche sapere l’andazzo di questi ultimi 4 consigli comunali”.
La D’Agostino ha rimarcato il senso di una scelta politica “E’ il degrado politico che c’è In Italia che nessuno risponde a nessuno. Dico no a quell’atto se ritengo sia sbagliato per la mia gente, non permetto agli altri di approvare qualcosa che sta rovinando Leonforte, che senso ha non esser e presenti e far in modo che altri approvino per dire che lo hanno fatto gli altri e che non lo si sarebbe mai fatto di propria volontà”.
Si è poi dibattuto a lungo sul piano di riequilibrio, ogni consigliere ha espresso dettagliatamente il proprio parere; Sanfilippo al riguardo ha affermato “Il piano non appartiene esclusivamente né all’amministrazione né all’apparato burocratico né al consiglio comunale né a una parte politica. Il piano dovrà cercare di realizzare il risanamento economico di un’intera collettività e cercare di rappresentarne simbolicamente il risanamento culturale e sociale”.
Forno “Io sono contrario ai colpi di spugna compreso il piano di riequilibrio. E che da un colpo di spugna a tutti gli errori che si sono susseguiti nel tempo. I cittadini ci hanno dato pieno mandato per togliere i servizi, aumentare le tasse, mantenere i disservizi che ci sono. Sarebbe stato migliore il dissesto o un piano triennale come aveva proposto prima il Pd ma evidentemente c’è stato un cambio di traiettoria”.
Il tutto nel costante timore che venisse meno il numero legale, e così è stato quando sono andati via i consiglieri Forno e La Delfa, costringendo alla terza convocazione.
Un andazzo che non rende felici quei consiglieri che finora ci hanno messo la faccia, in questa come in altre onerose scelte per la comunità. Resta di positivo che con l’approvazione definitiva del piano di riequilibrio si sia conclusa una lunga fase di discussione che aveva comportato nel corso del 2014 ben due rinvii a febbraio e marzo, una bocciatura ad aprile, e la formale approvazione ad ottobre.

Livia D’Alotto