Leonforte: Torna romanzo criminale in Consiglio comunale. Si stava meglio quando si stava peggio

Il Gattopardo - Film 1963Leonforte. Mentre il Consiglio comunale si trovava a deliberare sugli ultimi due o.d.g. dell’anno: approvazione piano di riequilibrio finanziario ex art.243 bis del TUEL e approvazione lottizzazione per realizzazione di un complesso edilizio in C.da S.Elena, la natura, gli ultimi 2 giorni del 2014 ci regalava un evento assai raro: “la neve”. Sono stati giorni di allegria, palle e pupazzi di neve, impennate di macchine e passeggiate con macchina fotografica alla mano per immortalare ogni scorcio del centro storico imbiancato. Tutto inebriava felicità e spensieratezza, purezza dipingendo questo 2014 come meno nefasto di quanto non si fosse percepito sinora.
Tuttavia “a squagghiata da nivi si vidinu li purtusa”. Ed il Comune di Leonforte ne ha di “purtusi” tralasciando i già noti buchi finanziari, e i recenti debiti fuori bilancio approvati in consiglio, e potendo parlare in seconda sede di quelli culturali e sociali, al momento quelli che interessano molto al dibattito cittadino, vi sono quelli lasciati dall’allegro assenteismo o dall’abbandono dell’aula di molti consiglieri comunali nelle decisioni più cruciali per la collettività.
Il fenomeno sembra di recente memoria, ultimi 3-4 consigli comunali, ma è di antica usanza. Il 2014 offre dei validi esempi (Approvazione progetto relativo al programma costruttivo di n.10 alloggi sociali della cooperativa Edilizia Ginestra ‘89”: 15 presenti; Determinazione aliquota TASI ed IMU anno 2014: 11 presenti; Sdemanializzazione area demaniale sita in via Trento: 10 presenti; Approvazione piano di lottizzazione sito in c.da S. Elena: 9 presenti;variazioni al bilancio di previsione: 13 presenti; debiti fuori bilancio: presenti tra i 9 e 7 consiglieri comunali).
Restando in tema di piano di riequilibrio il punto viene rinviato nella seduta del 26 febbraio dai 17 consiglieri presenti, assenti: Forno, Salamone, Di Sano. A marzo viene nuovamente rinviato all’unanimità dei 13 consiglieri presenti, assenti sono: D’Agostino – Sanfilippo – Forno – Trecarichi – Scaccia – Smario e Di Sano. Ad aprile il piano viene bocciato con 13 voti contrari e 5 favorevoli : La Delfa – Sanfilippo, – Astolfo – Scaccia – Leonforte. Assenti 2: Salamone – Di Sano. Ad ottobre viene approvato con 12 voti favorevoli, voti contrari 3: Ghirlanda – Vanadia e Salamone. Assenti : Forno – Smario – Trecarichi – Di Sano – Pedalino.
A dicembre ci si sarebbe aspettati che quel piano rispecchiasse più o meno la volontà espressa ad ottobre, ed invece, l’approvazione passa in terza convocazione, quando cioè a votare possono essere anche in tre, in due, in 1 (??) in questo caso sono stati in 6, di cui un consigliere facente parte di un gruppo politico che da mesi si crogiola nel dubbio amletico dell’essere o non essere,del fare o non fare. Il Pd ha ben ragione di crogiolarsi perché più volte si è reso determinante nell’approvazione di importanti odg, quali conto consuntivo (15 voti favorevoli, 2 contrari: Ghirlanda, Vanadia. Assenti 3: Barbera, Trecarichi, Di Sano) , bilancio di previsione 2013 (6 voti favorevoli : Sanfilippo, La Delfa, Scaccia, Leonforte, Astolfo e D’Agostino), ops bilancio di previsione 2014 (12 voti favorevoli, voto contrario 1: Ghirlanda. Assenti 7: Forno – Smario – Trecarichi – Di Sano – Pedalino, Vanadia, Salamone).
E’ stato anche presente all’approvazione del piano di riequilibrio qualche giorno fa con l’unico voto di un suo esponente, rappresentante tra l’altro dell’ unico partito politico presente in aula.
I malpensanti potrebbero giungere a facili conclusioni: votare atti difficili o arrivarci li per lì per mascherare gli errori delle proprie amministrazioni passate. I benpensanti potrebbero credere che si stia agendo, nei limiti del possibile, per il bene della collettività. I realisti si staranno chiedendo che fine abbiano fatto i partiti nelle “scelte” politico-amministrative. E i tanti paladini che volevano salvare Leonforte da cattivissimi amministratori alle elezioni del 2013? Sono seduti nei banchi consiliari? Nelle sedi di partito? In quelle associative? Cambiare tutto per non cambiare nulla quindi?
Siamo alla tanto demonizzata e derisa politica del grest? Quella dei giovani che prendono le decisioni, si assumono le responsabilità e non perdono tempo in recriminazioni che pure potrebbero fare contro chi si è reso artefice o complice di questo disastro economico della comunità , mentre i meno giovani si rinfacciano errori e iniquità degli esponenti di partito avversario, e nell’attesa di trovare, forse, il peccato originale, si assentano o fanno il fuggi fuggi dall’aula consiliare?

«Una cosa è triste, cari miei: aver capito il gioco! Dico il gioco di questo demoniaccio beffardo che ciascuno di noi ha dentro e che si spassa a rappresentarci di fuori, come realtà, ciò che poco dopo egli stesso ci scopre come una nostra illusione, deridendoci degli affanni che per essa ci siamo dati, e deridendoci anche, come avviene a me, del non averci saputo illudere, poiché fuori di queste illusioni non c’è più altra realtà… »
da I vecchi e i giovani, Luigi Pirandello

Livia D’Alotto