Disboscamento di 10 mila ettari tra Enna e Caltanissetta. M5S mozione all’ARS e a Bruxelles. Esposto in Procura di Legambiente

taglio-boschi“Si rimpiangono gli aiuti non arrivati e si addebita tutto all’Europa quando frane e smottamenti investono insediamenti urbani e peggio, provocano vittime. Ebbene i responsabili di queste tragedie hanno un nome e sono gli enti regionali che consentono questi scempi ambientali”. Si esprime in questi termini l’eurodeputato del Movimento 5 Stelle Ignazio Corrao, vice presidente del gruppo EFDD al Parlamento Europeo sul disboscamento di oltre 10 mila ettari di bosco nella Sicilia centrale tra Enna e Caltanissetta. Un disboscamento utile ad alimentare una grande centrale a biomasse costruita a Dittaino (En). L’eurodeputato siciliano predispone interrogazione a Bruxelles. “La Regione siciliana – dichiara Corrao – ha sottoscritto un accordo tra privati con la Sper Spa per un piano che prevede il disboscamento di 10 mila ettari di terreno nei prossimi 10 anni, che ha già visto l’abbattimento di numerosi ettari di bosco come quello di Gabbara, a San Cataldo, della Ronza a Piazza Armerina e che prevede l’abbattimento di vastissime aree boschive anche a Mustigarufi ed altri rari polmoni verdi. La Sper è composta da 2 società: la italo-tedesca RWE Innogy che detiene l’80%, la Fri-El Green Power con il 20%. L’accordo va ad assoluto svantaggio ovviamente per la Sicilia e prevede un riconoscimento di 430 mila euro all’anno a fronte del guadagno annuo per la società di oltre 40 milioni di euro, che bruciando la legna, rivende l’energia ricavata al gestore dell’energia elettrica. Un vero business in cui a guadagnare sono solo i privati, mentre i cittadini subiscono quest’ennesimo scempio. Tutto ciò mentre nel nuovo Programma di sviluppo rurale, la Regione Sicilia dice di volere promuovere il rimboschimento e la protezione delle foreste con i Fondi UE”. La questione quindi supera i confini regionali e viene posta all’attenzione della Commissione Europea. “Stiamo predisponendo – aggiunge Corrao – delle interrogazioni per denunciare i fatti all’esecutivo di Bruxelles, di certo la Regione siciliana ha precise responsabilità economiche e morali anche su questa vicenda, svendendo il territorio ed i suoi cittadini agli interessi di privati senza scrupoli”.

“Il governo fermi subito la nuova tragedia ambientale che sta andando in scena nelle province di Enna e Caltanissetta”.
Il gruppo parlamentare del Movimento 5 Stelle all’Ars chiede interventi urgenti all’esecutivo per stoppare al più presto l’incredibile scempio che si sta consumando nelle aree boschive del Nisseno e dell’ Ennese, dove – complice un vergognoso accordo tra privati (la Sper Spa) e Regione – è partito un piano che prevede il disboscamento di 10 mila ettari di terreno nei prossimi 10 anni, e che ha già visto l’abbattimento di numerosi ettari di bosco come quello di Gabbara, zona San Cataldo, e i boschi del vallone nisseno in contrada Fanzirotta-Cannitello ed in contrada Cugno del Principe.
La Sper è composta da 2 società: la italo-tedesca RWE Innogy che detiene l’80%, la Fri-El Green Power con il 20%.
“In provincia di Enna – dice il deputato Cinquestelle Giancarlo Cancelleri – è attiva una centrale a biomasse da 21,7 MW di potenza, una sorta di mostro mangia legna che, secondo quanto stabilito dallo scellerato accordo tra la Sper, proprietaria dell’impianto e la Regione – sarà alimentata dagli alberi delle aree boschive del centro Sicilia, con l’abbattimento sconsiderato in 10 anni di una infinità di Eucalipti per una estensione di circa 10 mila ettari, con inevitabili conseguenze nefaste per la Sicilia, che vanno dalla distruzione dei paesaggi, al serio rischio di dissesto idrogeologico, alla liberazione di massicce dosi di anidride carbonica nell’aria causata dalla combustione dell’enorme quantità di legname prevista”.

L’assessore regionale Caleca annuncia un’ispezione: “La cessione a un’impresa di biomasse di 10 mila ettari di bosco tra Enna e Caltanissetta, che ho appreso dalla stampa – dice – non mi convince. Ho chiesto tutta la documentazione su questo appalto. Faremo verifiche e non escludiamo la revoca dei permessi”.

Assoro stazione DittainoI boschi siciliani non hanno tregua e, sembra un paradosso, gli alberi scampati agli incendi distruttivi di questa estate stanno cadendo ora sotto i colpi delle motoseghe per essere bruciati a fini energetici.
Dopo il caso denunciato lo scorso novembre riguardante i boschi demaniali di Altofonte a Palermo, ora il più grave caso dell’utilizzazione a San Cataldo e Caltanissetta di migliaia di ettari di eucalitteti del demanio forestale regionale per alimentare la centrale a biomasse realizzata da qualche anno nella zona industriale di Dittaino (Enna) dalla Sper e recentemente acquistata dalla Friel Green Power.
“Si tratta di interventi irrazionali e non conformi alle norme di gestione forestale sostenibile – denuncia Angelo Dimarca Responsabile Regionale del Dipartimento Conservazione Natura di Legambiente Sicilia. La normativa nazionale e regionale vieta il taglio a raso delle fustaie e li subordina alla redazione di piani di gestione che la Forestale non ha mai approvato. Per anni il grande business è stato rimboschire e ripiantare le aree distrutte dal fuoco, ora è diventato quello di tagliare i boschi realizzati con grande fatica. In una Regione a grave dissesto idrogeologico e rischio desertificazione ciò non può essere consentito”.
Legambiente denuncia da anni l’assenza dei piani di gestione forestale per ogni complesso boscato obbligatori per legge e l’esecuzione di lavori al di fuori di ogni minima e seria programmazione e chiede un immediato blocco dei lavori e la rivisitazione dell’intero piano della Forestale regionale di abbattimento dei boschi demaniali e di utilizzazione delle biomasse, che non risponde a nessun criterio ambientale né dal punto di vista forestale né da quello energetico.
Le utilizzazioni delle biomasse dovrebbero avvenire con centrali di ridotta potenza (massimo 1 MW) con l’obiettivo di alimentare gli impianti esclusivamente utilizzando a fini energetici gli scarti delle normali lavorazioni agricole e forestali prodotti su piccoli territori e quindi raccolte nell’ambito di filiere corte: in questo caso invece si è sovvertito questo principio e invece di bruciare ciò che non serve si tagliano i boschi pubblici per alimentare la centrale che, sovradimensionata (oltre 18 MW di potenza elettrica e 60 MW di potenza termica), necessita di continui apporti di legname in quantità enormi con un impatto devastante sui boschi demaniali concessi dalla Regione ai privati.

“Fermiamo la distruzione dei boschi siciliani”, questo l’oggetto della conferenza stampa che si terrà giovedì prossimo 22 gennaio, alle ore 11, a San Cataldo in via Babbaurra n.108, presso la sede del Movimento 5 Stelle cittadino. Proprio in queste ore è scoppiato lo scandalo riguardante 10 mila ettari di bosco nell’Ennese e nel Nisseno “svenduti” dalla Regione ai privati. La vergognosa operazione nasce da una accordo tra “Sper” e la Regione per alimentare una centrale a biomasse e che prevede, appunto, il disboscamento di queste aree. Durante la conferenza interverrà il deputato regionale M5s Giancarlo Cancelleri, primo firmatario della mozione che impegna il governo regionale a stoppare al più presto l’incredibile scempio che si sta consumando nelle aree boschive del centro Sicilia. Interverrà anche l’assessore comunale La Rosa.