Disboscamento nel nisseno e nell’ennese, M5S: sollevati dubbi da ufficio legale Regione

taglio-boschi“Caleca non stia con le mani in mano, fermi tutto e subito. Pure l’ufficio legale della Regione ha sollevato enormi dubbi sul contratto che sta permettendo lo scempio di alberi nella Gabbara”.

Il gruppo parlamentare del M5S stelle all’Ars non abbassa la guardia sul disboscamento selvaggio nel Nisseno e nell’Ennese e, in attesa di sentire l’assessore in terza commissione (che su richiesta del M5S affronterà la questione in trasferta a San Cataldo i primi di febbraio), lancia un appello per accelerare lo stop all’abbattimento degli alberi in un grosso spicchio del centro Sicilia. E lo fa con una freccia in più al suo arco: un parere rilasciato il 20 marzo del 2012 dall’ex dirigente dell’ufficio affari legali e contenzioso del dipartimento dell’azienda regionale foreste demaniali che mette nero su bianco le motivazioni che suscitano “dubbi di validità e di efficacia” del contratto che nel 2007 ha prolungato di ulteriori sei anni quello che nel 2001 ha creato i presupposti per l’operazione disboscamento.

Il parere dice in sostanza che ci sono dubbi sulla validità ed efficacia sul contratto integrativo, perché introduce innovazioni non contemplate nel contratto di partenza: le previste estensioni delle superfici di taglio, le nuove modalità di pagamento, la nuova disciplina penale, più vantaggiosa per la controparte.

Il contratto aprirebbe pure una serie di interrogativi in tema di nullità e inefficacia sotto vari profili. E per la nullità è prevista apposita azione giudiziaria a disposizione dell’Amministrazione, azione che è imprescrittibile.

Non solo, apparirebbe configurabile, secondo il parere, anche l’ipotesi di annullamento del contratto integrativo, ipotesi che non si prescrive mai e può essere sempre fatta valere se la controparte chiede l’esecuzione del contratto.

“Caleca – dice il deputato Giancarlo Cancelleri – vada fino in fondo. I mezzi per farlo ci sono tutti. Noi non abbasseremo la guardia. Troppe spesso la Sicilia è stata ed è saccheggiata, basti pensare al petrolio o alle acque minerali”. Sulla questione disboscamento, il M5S si è mosso intanto su tutti i fronti, con atti parlamentari prodotti all’Ars, a Roma e perfino a Bruxelles.