Comune Catenanuova: defibrillatori l’entusiasmo iniziale si è affievolito

GIUSEPPE ARCIDIANO-LUCIANO PRIVITERA-SALVO FELISCatenanuova. Trovarsi di fronte ad un infartuato, avere in mano un defibrillatore, non saperlo usare oppure non utilizzabile per pile con carica esaurita, diventa un trauma. Questa è l’amara costatazione espressa dal medico catenanuovese Luciano Privitera, che nel 2012, assessore alla sanità nella giunta Biondi, donò al comune ben sette defibrillatori. «Sono trascorsi quasi tre anni – dice Privitera – e devo costatare che dei sette strumenti collocati nelle strutture pubbliche, come municipio, campo sportivo, scuola media, cimitero, comando P. M, guardia medica e Misericordia, oggi ne rimangono in piena efficienza soltanto due o tre e l’incuria la fa da padrone. Forse sarà perchè comprare diventa più importante che ricevere in dono strumenti così importanti? Eppure negli uffici cimiteriali, nel campo di calcio, nelle scuole, la dove il trauma è sempre in agguato, la carenza è palese. Per la piena funzionalità ci si era affidati al progetto Pad (pubblico accesso defibrillatori) e alla formazione di volontari in grado di utilizzarli per avviare correttamente la catena dei soccorsi e della sopravvivenza. Venne avviato un corso di Blsd (Basic life support e defibrilation) attraverso la professionalità di cardiologi catanesi Bellanuova, Matalone, Rubino, Salvo Felis e Giuseppe Arcidiacono».
«Un lavoro importante – dice Privitera – così 30 catenanuovesi avevano imparato, nozioni di pronto soccorso, di respirazione artificiale integrata, l’uso dei defibrillatori, quegli iscritti erano appartenenti a diverse categorie lavorative e diventarono « primi risponditori. Purtroppo, in poco tempo, l’entusiasmo iniziale si è affievolito non sono stati più effettuati corsi d’aggiornamento semestrali, consentendo altresì di abbandonare nella completa incuria quei defibrillatori e per questo sollecito il sindaco Biondi».

Carmelo Di Marco







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