I fatti sono accaduti quasi due anni fa, il 19 marzo 2013 quando il Di Bella, appresa la notizia di aver perso una causa civile che vedeva come avversari gli Emanuele, si recava presso la propria abitazione in Sperlinga, prendeva il suo fucile e si dirigeva verso la casa della controparte. Gli aggrediti all’epoca furono Epifanio Emanuele e il fratello Michele che nella circostanza, a seguito dei colpi d’arma da fuoco, diretti anche al volto, riportarono delle ferite gravissime. Tutto è nato dal mancato riconoscimento, da parte del Tribunale, della proprietà di un terreno di 10 mila metri quadrati, ereditato da uno zio degli Emanuele. Di Bella lo pretendeva come pagamento per l’assistenza prestata all’anziano. Michele Epifanio è stato colpito al volto, alla schiena ed al torace, è stato soccorso e trasportato all’ospedale di Nicosia. Perse un occhio L’aggressore, dopo aver ferito il suo “rivale” nella causa civile, si è messo alla ricerca del vicesindaco e quando lo ha incrociato in auto ha aperto il fuoco anche contro di lui, ma senza colpirlo. Poi è fuggito e si è diretto a Nicosia, dove fu arrestato dai Carabinieri.
Al termine delle incombenze di rito, il Di Bella veniva condotto dai Carabinieri delle Stazioni di Sperlinga e Nicosia presso la Casa Circondariale di Enna