Avremmo il “renzismo con salsa siciliana“?

Lectio Magistralis di D'Alema alla Kore Enna 20 marzo 2015

Lectio Magistralis di D’Alema alla Kore
Enna 20 marzo 2015

Dunque, a quanto pare, il PD di Roma pensa di stoppare la candidatura di Crisafulli per la quinta volta. Sono dieci anni che si ripete la pantomima della sua discesa in campo elettorale: 2005 alle europee, 2010 a sindaco di Enna, febbraio 2013 alle politiche e ottobre 2013 alle regionali, ed oggi, 2015, ancora a sindaco della Città. Sempre negata per ragioni di “opportunità“ mai spiegati con nitidezza. Il copione è sempre quello, così pure i mimi. Lui ci prova con il suo stile inconfondibile che ne ha fatto un personaggio politico sconveniente; giornali autorevoli “richiamano“ il P.D, il quale prima con Fassino, poi con Bersani ed ora con Renzi decidono per la sua incandidabilità, limitandosi al solo “non possumus“; Crisafulli prende atto del burocratico diniego, ma anche della intoccabilità del suo dominio sul PD ennese. Come dire: la prima e ultima scena sono solo sue con gli altri che rientrano nei camerini!!. Viene da pensare: per quanto tempo si proporranno altre repliche? Per favore, risparmiateceli! Perché, vista da lontano e fuori dalla Sicilia, questa pantomima, si presenta povera, noiosa e sconcertante. Ma vista da vicino, è percepita dalle persone sensate come immagine triste della Politica isolana.

Enzo Cimino

Enzo Cimino

Chi è questo personaggio ritenuto da Renzi angosciante o, se volete, ingombrante? La risposta sarebbe banale se fosse data da coloro che tutto sanno. La domanda è doverosa, se invece si vuole passare dalla pantomima al teatro di denuncia, ove gli attori non solo recitano con i gesti ma, anzitutto, con la voce. In questo caso, avremmo gli stessi attori, ma decisamente un copione diverso. Già, perché per il PD ai vari livelli il Crisafulli non può essere descritto tranquillamente ad Enna “eccessivo con il suo fare ma voluto dalla gente“ – a Palermo “fuori dalle regole ma difendibile“ – a Roma “ingombrante ma accettabile in periferia”. C’è quel di più che non si fa emergere giacché investono i tratti innovativi del PD siciliano, oggi sfumati e funzionali al partito dei cacicchi delle vecchie tribù isolane. Insomma, il PD da queste parti in certa misura non ha niente a che fare con quello di tipo renziano, per cui prendere di petto la questione dell’Ennese si tradurrebbe in battaglia di rinnovamento e discontinuità. E questo trasferirebbe i cacicchi in praterie insicure per loro. Osserviamo con questo scenario regionale il crisafullismo, mettendo da canto le sue tristi vicende giudiziarie e il suo rapporto non casuale con uno dei capi della mafia siciliana, il noto Bevilacqua. Non perché non siano gravi. Tutt’altro! Serve solo per poter far emergere altri fatti (ripetiamo fatti ) che prendono in pieno il PD, del quale il nostro è segretario provinciale di Enna e autorevole esponente siciliano. Questo è il primo dato di fatto, che porta dritto – dritto alla grave assurdità semplificabile con la domanda: se imbarazza come eletto democratico nelle Istituzioni Pubbliche, come mai è degno di stare ai vertici politici del Partito ennese e siciliano? 2° fatto. Anni fa rifiutò di consegnare la tessera di democratico a circa 570 persone perbene ed oneste, sancendo che il partito è di sua proprietà. Mai è avvenuto qualcosa del genere! E se questa non è epurazione, cosa è ? 3° fatto. MIRELLONE1Da 20 anni domina sul territorio con un esercizio pubblico senza limiti (gestione rifiuti con debiti, l’Università Kore), ma anche per le sue stronzate elettorali ( tra le tante: ad Enna bassa un grattacielo di 90 piani e una scala mobile lunga 3,5 km ). 4° fatto. Passa il convincimento che è ricco di consensi che beneficiano il “suo“ territorio. Pertanto per alcuni sarebbe un valore aggiunto per il PD. Non è così. Oggi si possono registrare solo fallimenti, derive politiche e svuotamento della vita pubblica. Altri fatti potremmo mettere in fila per concludere che il crisafullismo non sta nel codice genetico dei democratici pure per ragioni di coerenza e compatibilità politica. Per dirla papali papali, Crisafulli e il P.D sono una contraddizione in termini.
Se Crocetta e Faraone, al contrario, riscontrano una adattabilità, lo dicano pubblicamente e siano loro a proporre la sua candidatura a Sindaco. Avremmo il “renzismo con salsa siciliana“.

Enzo Cimino
Guarda il video (clicca su foto sottostante)
PIF: “Ma che minchia ci sta a fare Crisafulli nel Pd?”
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