Rifiuti: contenzioso EnnaEuno con Comune di Enna supera due mln di euro

rifiuti soldi compattatoreE’ guerra tra il Comune di Enna è la liquidanda società Enna Euno sull’ammontare del costo del servizio di gestione integrata dei rifiuti. La società ha più volte diffidato il Comune a saldare le somme spettanti per il servizio assicurato nel comune capoluogo, mentre il Comune ha contestato le pretese sulla base di un costo del servizio determinato negli ultimi anni, a ribasso, dal Consiglio comunale. In attesa che il servizio passi alla neo costituita società di regolamentazione dei rifiuti (SRR), il contenzioso con il solo Comune di Enna ha già superato i due milioni di euro.
Ne parliamo con Massimo Greco.

Chi ha ragione, EnnaEuno che ha comunque assicurato il servizio o il Comune di Enna?

Hanno entrambi torto. Il Comune perché avrebbe dovuto da tempo pretendere uno specifico contratto di servizio e l’istituzione del comitato di vigilanza all’interno della società, strumenti fondamentali nell’ipotesi di gestione in house del servizio in questione; non si capisce infatti come possa essere esercitato il controllo analogo senza questi strumenti. EnnaEuno perché le pretese economiche sottese al costo del servizio sono vincolanti per il Comune socio allorquando il bilancio risulti regolarmente approvato dall’assemblea dei soci. Fino ad allora il credito vantato da EnnaEuno non è né certo né esigibile giudizialmente.

Con la nuova SRR che ha approvato il piano d’ambito questa querelle dovrebbe cessare…

Penso e spero di sì, se i Comuni soci iniziano a governare con il piede giusto, la nuova società potrà funzionare, anche perché, al netto degli strumenti creativi degli ARO utili solo a frammentare il servizio e a creare confusione, l’unicità del servizio integrato si fonda su principi giuridici ed economici (economie di scala ecc..) indiscutibili.

Per abbattere il costo del servizio, la nuova SRR oltre ad avere rivisto la dotazione organica intende applicare ai propri dipendenti il contratto collettivo degli enti locali…

Prima di pensare a dotazioni organiche andrebbe stabilito se affidare il servizio al mercato concorrenziale o gestirlo attraverso forme alternative. Se il servizio sarà esternalizzato, la dotazione organica dovrà solo prevedere le risorse umane amministrative, perché gli operatori ecologici transiteranno di diritto alle dipendenze del soggetto gestore del servizio. Sul contratto collettivo da applicare, abbiamo già affermato che anche la nuova società d’ambito conserva, con riferimento alla disciplina del rapporto di lavoro dei propri dipendenti, natura privatistica e quindi il contratto collettivo da applicare deve necessariamente essere quello di riferimento della categoria privata.

E se la nuova SRR volesse gestire in proprio il servizio?

L’ipotesi è fattibile ma le modalità di transito del personale sarebbero parecchio difficoltose alla luce dei numerosi vincoli alle società pubbliche posti dal legislatore sia statale che regionale. Peraltro la specifica disciplina regionale in materia di risorse umane non solo non è esaustiva ma presta il fianco ad impugnative di carattere costituzionale.