Ato idrico. Esposto a Guardia Finanza da cinque consiglieri comunale di “Patto per Enna”

ato5 ennaEsposto alla Guardia di Finanza per la mancata risoluzione del contratto tra Ato idrico e gestore privato. È l’azione che hanno avviato i cinque consiglieri comunale di “Patto per Enna” dando seguito a quanto ampiamente annunciato da settimane. E così Maurizio Dipietro, Maurizio Bruno, Giovanni Contino, Cesare Fussone e Mauro Incardone di prima mattina si sono recati negli uffici della Guardia di Finanza di Enna incontrando il comandante provinciale, Giovanni Liistro, ed il capitano Roberto Russo.
I cinque consiglieri, facendo l’esposto e consegnando un fascicolo con numerosi documenti, hanno ripercorso le tappe di una vicenda iniziata nel momento in cui scoprono che nel contratto tra Ato Idrico ed AcquaEnna una clausola impone la risoluzione in caso di inadempienza che, a detta dei consiglieri, c’è «visto il mancato pagamento del canone annuo all’Ato idrico, circa 640 mila euro più iva che AcquaEnna non ha mai versato dal 2011 al 2014». Maurizio Dipietro a nome dei consiglieri presenti ha spiegato che l’esposto «è il completamento di un’azione politica iniziata più di un anno fa e diretta alla risoluzione del contratto per cui avevamo già diffidato il Commissario dell’Ato Idrico a farlo». Le loro istanze, però, non hanno avuto risposta e la conseguenza è stata quella di interessare l’autorità giudiziaria che adesso studierà cosa fare.
La risoluzione, hanno detto i consiglieri di “Patto per Enna”, «è l’unica azione che consentirebbe di riportare la gestione dell’acqua pubblica perchè una classe dirigente che oggi si candida alla guida della città, nel 2008 ha stipulato un contratto trentennale per la gestione privata che ha dato risultati insoddisfacenti portando Enna ad avere l’acqua più cara della Sicilia».
Secondo i cinque consiglieri si stanno seguendo tutte le vie per ottenere la risoluzione del contratto, compresa quella di una petizione, annuncia Dipietro, «per indurre il Commissario dell’Ato Idrico, ma anche il presidente della Regione Rosario Crocetta, a far ritornare ad Enna l’acqua pubblica». Un invito a firmare la petizione rivolto anche ai cittadini anche se già da qualche mese è iniziata una raccolta firme che ha coinvolto anche il Movimento Cinque Stelle ed altri movimenti.
Una battaglia che va avanti anche fuori dalle mura cittadine condotta anche con un referendum il cui esito è stato però snobbato continuando con la gestione privata anche oltre i confini provinciali.
«Quanto era inelle nostre possibilità lo abbiamo fatto, adesso non ci resta che aspettare per capire se la nostra azione potrà raggiungere l’effetto sperato» hanno concluso i consiglieri comunali.




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