Enna. Multiservizi: on. Alloro che c’azzecherebbe la riforma delle Province! Replica dei lavoratori

Enna multiservizi giu2015Enna. L’On. Mario Alloro ha incontrato una delegazione dei lavoratori della Società Multiservizi, che in questi giorni hanno portato la loro protesta all’attenzione della cittadinanza ennese con un presidio in piazza. Nel corso dell’incontro il parlamentare ennese ha comunicato di avere già presentato un apposito emendamento al Disegno di Legge sui Liberi Consorzi che riguarda proprio la spinosa vicenda della Società partecipata Multiservizi e dei suoi lavoratori.
“Com’è noto – ha spiegato l’On. Alloro ai componenti la delegazione – il DDL sui Liberi Consorzi Provinciali è approdato alla discussione dell’Assemblea Regionale Siciliana per la sua approvazione ma la bocciatura del primo articolo ne ha provocato il ritorno nella Commissione parlamentare di merito. Recentemente, grazie ad un sostanziale accordo tra le forze della maggioranza si è deciso di dare una corsia preferenziale allo stesso Disegno di Legge, affinché possa essere approvato entro il 31 luglio prossimo”.
“Il comma 2 dell’art. 40 del DDL – ha poi continuato Alloro – prevede il mantenimento i rapporti tra le ex province regionali e le società interamente partecipate dalle stesse per lo svolgimento dei servizi connessi all’esercizio delle funzioni. Ebbene, l’emendamento presentato unitamente ai colleghi Rinaldi, Barbagallo e Sammartino, lo modifica dando la possibilità agli enti di area vasta di mantenere i rapporti anche con le società a prevalente partecipazione pubblica, tra le quali rientra la Società Multiservizi”.
A conclusione dell’incontro l’On. Alloro ha garantito ai lavoratori della Multiservizi la massima attenzione per la loro drammatica situazione.
Enna multiservizi giu2015 (2)
Quanto sopra il comunicato stampa dell’On.Mario Alloro, si potrebbe capire il Suo intervento se fossimo ancora in campagna lelettorale, ma non si può giocare con la dignità dei lavoratori.
Sorgono spontanee almeno alcune osservazioni:

a) come può rivivere una convenzione tra l’ex Provincia di Enna e la Multiservizi scaduta ormai da anni?
b) il mantenimento del rapporto in essere non può che riferirsi alle sole società in house e non anche per le società miste pubblico-privato in cui il socio privato non è stato scelto con procedura ad evidenza pubblica;
c) con quali risorse finanziarie dovrebbe l’ex Provincia assicurare i servizi in convenzione visto che l’Ente si trova in disequilibrio strutturale per il noto disimpegno finanziario dello Stato?
d) ma l’ex Provincia non aveva deliberato la dismissione della propria partecipazione azionaria, trattandosi di servizi non coerenti con le attività istituzionali?
Solo per dovere di cronaca:
Una corsa contro il tempo quella dell’ex Provincia di Enna per tentare di non scivolare in un default imposto da Stato e Regione. Il dissesto provocherebbe la mobilità per gran parte dei dipendenti di ruolo, taglio dei contratti per i precari e cancellazione dei servizi nel territorio.

Riceviamo dai Lavoratori della Multiservizi la seguente precisazione:
“In ordine ai rapporti tra i lavoratori della Multiservizi e la Provincia di Enna, anche in considerazione delle osservazioni che sono state fatte in replica alle comunicazioni dell’On. Mario Alloro il quale lega il futuro dei lavoratori della Multiservizi alla riforma delle Province. Successivamente alle comunicazioni dell’On. Mario Alloro apparse sono state riportate delle osservazioni.
Riteniamo pertanto necessaria la seguente replica è ciò anche alla luce degli atti cosi come rilevati nella documentazione societaria:
· la società Multiservizi s.r.l. è stata messa in liquidazione nei novembre 2013 per decisione dei soci pubblici a seguito della perdita rilevata nel bilancio 2011;
· la Provincia di Enna ha approvato il bilancio dell’anno 2011 insieme agli altri soci pubblici e la necessaria relazione dell’Organo amministrativo che imputava al comportamento della Provincia di Enna la causa della perdita;
· le norme in materia di personale delle società a prevalente partecipazione pubblica che nell’anno 2011 hanno svolto più del 90 del fatturato in favore della pubblica amministrazione socia (legge 14.7/2013) prevedono che nel caso in cui gli Enti pubblici decidono di procedere alla liquidazione della società, il personale dipendente di tali società deve essere garantito o attraverso la mobilità in altre società partecipate o in caso di carenza momentanea di risorse finanziarie, attraverso la formazione di una graduatoria dalla quale l’Amministrazione socia deve attingere per la gestione dei servizi di competenza degli enti, attraverso contratti di somministrazione;
· per quanto attiene alla deliberazione di dismissione della partecipazione azionaria della Provincia di Enna, nel precisare che a tutt’oggi la Provincia di Enna è socia in maggioranza con tutti gli aitri Enti pubblici, e, nel precisare che nella delibera consiliare di dismissione il Consiglio provinciale di Enna aveva altresì deliberato che in ogni caso la provincia di Enna avrebbe garantito la futura occupazione dei lavoratori dipendenti della società con l’inserimento della clausola sociale nella gestione futura dei servizi, si precisa ancora che la medesima norma (147/2013) obbliga gli enti pubblici che procedono alla dismissione delle quote, alla contestuale assegnazione del servizio per 5 anni con obbligo di garanzia della conservazione del posto di lavoro;
· si precisa ancora la medesima norma si applica anche nel caso di liquidazione o dismissioni in corso.
Come si vede, chiaramente le sorti dei lavoratori sono autonome dalla sorte che gli enti pubblici vogliono assegnare alla società.
Si precisa infine, che ad oggi la sede legale della Società Multiservizi s.r.l., si trova presso gli uffici della Provincia di Enna siti in via Varisano come da certificato camerale.

Replica
Nel pubblicare con piacere il documento a firma del lavoratori della Multiservizi non ci si sottrae dal contribuire al dibattito generatosi attorno alla problematica in questione, anche per rispetto di quei lavoratori della Multiservizi che certamente rappresentano l’anello debole di un sistema politico locale che ha dimostrato di non essere adeguato nel dare le giuste risposte ad un territorio sempre più logorato da fenomeni occupazionali involutivi.
Le precisazioni contenute nel documento, tuttavia, non forniscono le risposte a quelle domande che sono state poste nella news, in occasione della presentazione dell’iniziativa legislativa dell’On. Alloro, al solo fine di scongiurare facili illusioni in chi, giustamente, continua a sperare di salvaguardare il proprio posto di lavoro.
Si continua a sostenere che la soluzione maestra per evitare l’interruzione traumatica del rapporto convenzionale tra la Provincia e la sua partecipata Multiservizi era, e rimane (visto che la società non è stata ancora liquidata), quella di trasformare in partecipazione totalmente pubblica la società, così da configurare l’ipotesi nota con in-housing. E’ infatti noto che solo in presenza di una società pubblica, in cui l’Ente esercita il controllo analogo, i servizi pubblici locali possono essere affidati direttamente senza ricorrere al mercato concorrenziale. In questo modo si sarebbero pure salvaguardati i posti di lavoro considerato che la società risultava già dotata di adeguate risorse umane e non necessitava di ulteriori risorse da reclutare ex-novo con procedure ad evidenza pubblica come impone oggi la legge. Questa soluzione, che certamente richiedeva un impegno finanziario, non fu neanche presa in considerazione dall’ultimo Presidente della Provincia e dalla sua maggioranza consiliare.
Fuori da questa ipotesi, ovviamente non è affatto depositari della verità ma solo di una visione globale dei fatti amministrativi per ovvie ragioni giornalistiche, i lavoratori possono comunque essere garantiti dalle clausole sociali di salvaguardia contenute nei singoli appalti di servizi che l’ex Provincia bandisce periodicamente, come del resto già fatto per il servizio delle pulizie interne. Ovviamente, quest’ultima soluzione deve trovare conforto nella volontà di chi guida l’ex Provincia regionale e, soprattutto, in una riforma che, oltre a chiarire le funzioni ed i servizi che il nuovo ente dovrà assicurare alla collettività, dovrà garantire un’adeguata copertura finanziaria.