Adesso il tema è al vaglio della magistratura requirente ennese, diretta dal procuratore della Repubblica Calogero Ferrotti, e degli uomini del colonnello Liistro, che la prossima settimana quasi certamente entreranno in possesso della documentazione e inizieranno a vagliarla. Ma l’indagine è solo agli inizi. Attualmente non si ha notizia né di ipotesi di reato né, di conseguenza, di potenziali iscrizioni sul registro degli indagati. È bene ricodare che Dipietro iniziò questa battaglia da consigliere comunale assieme ai colleghi del Patto per Enna diffidando l’allora commissario straordinario dell’Ato idrico Parrinello di attivare una transazione. I consiglieri, sostenuti anche dal M5S, promossero vari incontri con la stampa per spiegare i percorsi che avrebbero portato secondo loro alla rescissione del contratto di servizio con AcquaEnna.
Riprendiamo e pubblichiamo dal quotidiano Giornale di Sicilia a firma di Josè Trovato
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