Sindaco Enna, gestione acqua: all’interesse dei cittadini non può sostituirsi un burocrate nominato dalla politica regionale. Durissimo attacco al Commissario dell’ex Provincia

caro acquaIn risposta a quanto comunicato a mezzo stampa qualche giorno addietro dall’ing. Lo Monaco, commissario dell’ex Provincia e come tale legale rappresentante dell’A.T.O. Idrico, il neo Sindaco di Enna, Maurizio Dipietro, ritiene opportuno fare alcune precisazioni utili a meglio comprendere i termini delle questioni poste dall’ing. Lo Monaco.

“Iniziamo dalla fine del comunicato del commissario Lo Monaco (com’era noto già agli antichi Romani, il veleno sta nella coda) che si è rammaricato del fatto che “proprio il comune capoluogo si sia tirato fuori dalla concertazione, auto-escludendosi di fatto dai processi di partecipazione istituzionali.
I fatti sui quali il commissario ha fondato l’improvvido giudizio sono i seguenti:
Il commissario dell’A.T.O. Idrico ing. Lo Monaco ha convocato, per lunedì 29 giugno, un’assemblea dei Sindaci per proporre talune soluzioni per la diminuzione dei costi delle insostenibili tariffe che i cittadini corrispondono ad Acqua Enna.
Ad assemblea già convocata, il giovedì precedente, ossia il 25 giugno. ha ritenuto di dovere adottare la transazione con la quale ha rinunziato all’opzione – che pure la legge gli consentiva – di risolvere il contratto con Acqua Enna per inadempimento della stessa ed ha graziosamente concesso al gestore privato una “strana” dilazione del debito di più di 1.800.000 euro, “strana” perché sono state concordate rate più leggere per il primo periodo e crescenti per il periodo residuo.
Quel lunedì ho partecipato all’assemblea dei Sindaci e, quando mi sono reso conto che della transazione non sarebbe stato fatto cenno, ho pubblicamente chiesto al commissario Lo Monaco se non sentisse il dovere istituzionale di comunicare all’assemblea dei Sindaci l’ormai avvenuta transazione.
Pietro Lo MonacoAlla mia domanda il commissario Lo Monaco (nella foto) ha risposto di averlo dimenticato (il dovere istituzionale !) ed ha liquidato la questione con poche battute, riprendendo il discorso su più o meno fumose ipotesi di riduzione dei costi.
A quel punto, ho ritenuto di non potere continuare a partecipare alla discussione per non farmi prendere in giro, insieme ai cittadini che mi onoro di rappresentare che, in migliaia, hanno sottoscritto istanze e petizioni chiedendo la risoluzione del contratto.
Rientrato nella sede municipale, mi sono premurato, quella stessa mattina, di richiedere tutta la documentazione relativa all’attività dell’A.T.O. Idrico circa la risoluzione del contratto ed a diffidare Acqua Enna a non sospendere la fornitura ai cittadini “morosi”.
Dalla documentazione ricevuta da parte dell’A.T.O. Idrico, non mancano sorprese, che porto a conoscenza della cittadinanza.
Il commissario Lo Monaco ha diffidato Acqua Enna con nota del 22 maggio, intimandole di provvedere al pagamento dell’intera somma entro 15 giorni, a pena di risoluzione del contratto.
A termine scaduto, anzicchè procedere nella direzione della risoluzione del contratto, con nota del 10 giugno, ha reiterato la diffida, intimando di pagare entro 7 giorni, a pena di risoluzione del contratto.
Quando anche tale secondo termine è scaduto, il commissario Lo Monaco, anzicchè dare atto della risoluzione del contratto, ha provveduto, senza partecipare la cosa ai Sindaci, che pure aveva già convocato per il 29 giugno, a porre in essere la transazione.
Al di là degli aspetti legali della questione, dei quali investirò l’Autorità competente, non posso accettare che il commissario Lo Monaco ammanti le sue determinazioni di “spirito di servizio e nell’esclusivo interesse dei cittadini ennesi”.
L’interesse dei cittadini ennesi è istituzionalmente rappresentato dagli organi comunali democraticamente eletti ai quali non può sostituirsi un burocrate nominato dalla politica regionale.
Il commissario avrà un suo personale concetto di “spirito di servizio” e di “esclusivo interesse dei cittadini ennesi”, ma anche a sforzarsi di comprendere le ragioni degli altri, come può il commissario Lo Monaco sostenere seriamente di avere fatto gli interessi della nostra collettività che si è espressa, con migliaia di firme, a favore della risoluzione del contratto con Acqua Enna ?
Come può convincere di ciò i cittadini ennesi che, magari per oggettive difficoltà economiche, vengono bollati come “morosi” e subiscono il distacco della fornitura idrica, con l’onere economico aggiuntivo pari a 100,00 euro per il riallaccio ?
Perché non viene concessa agli utenti morosi la facoltà di dilazionare in tre anni la bolletta non pagata (spesso per poche decine di euro) come viene concesso ad Acqua Enna (per una cifra prossima ai due milioni di euro) ?
Perché agli utenti morosi viene rapidamente recapitata la sanzione del distacco della fornitura (con aggravio dei cento euro per il riallaccio) mentre il debito di Acqua Enna è stato tollerato per lunghi anni e, a termini scaduti, non si è proceduto alla risoluzione del contratto ?
dipietro maurizio palermo gaetanaLa posizione della mia amministrazione è nota e chiara: la risoluzione del contratto per inadempimento contrattuale.
Su questa linea continueremo con coerenza e determinazione, poiché siamo convinti che questo sia l’”esclusivo interesse dei cittadini ennesi”, il resto della riunione dell’assemblea dei Sindaci non mi interessava, essendo mio obiettivo principale quello della risoluzione del contratto.
Per tale ragioni non ho proseguito nella riunione del 29 giugno, non certo per auto-escludermi dai processi di partecipazione istituzionali.
I processi di partecipazione, poi, non sono determinati dai commissari regionali, ma, come dicono le parole stesse, sono frutto di volontà comuni.
E la volontà dei cittadini ennesi è quella della risoluzione del contratto per inadempimento di Acqua Enna, altrimenti il contratto resterà in vita per altri venti anni nei quali i cittadini continueranno a patire l’attuale situazione ed i commissari regionali che si alterneranno verranno a raccontarci tante belle favole.
Per ultimo, avrei forse potuto apprezzare quel che il commissario Lo Monaco chiama spirito di servizio, se egli non fosse stato, in sede di gara, il consulente del RUP nominato dall’A.T.O. Idrico che, a seguito delle sue valutazioni, ha aggiudicato il contratto ad Acqua Enna.
Forse una differente concezione dello spirito di servizio avrebbe dovuto consigliargli maggiore prudenza”.

news con riferimento alle dichiarazione dell’ing. Lo Monaco

Accordo!: Acqua Enna pagherà il canone di funzionamento

Grazie!. Commissario ex Provincia: gestione acqua con spirito di servizio ed esclusivo interesse dei cittadini, e bacchetta Sindaco Enna

 

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