Ma la protesta degli studenti mette in evidenza una crisi ben più ampia: “Il cuore della Sicilia sta collassando”, avverte il sindaco del Comune nebroideo, Giacomo Purrazzo. La mancanza di liquidità e quindi di trasferimento di risorse da parte della Regione siciliana, Purrazzo punta il dito verso Palermo: “Il servizio di pullman per i ragazzi di Capizzi è garantito dalla Regione che a giugno del 2015 mi ha accreditato il rimborso per l’anno 2012-2013, cioè siamo indietro di oltre due anni, in queste condizioni ho provveduto all’anticipo degli abbonamenti per i ragazzi finché mi è stato possibile, ad oggi devo dare alla ditta che effettua il trasporto 15 giorni di aprile e il mese di maggio ma è la stessa ditta, la Interbus ad avere problemi sempre perché, mi hanno spiegato i vertici informalmente, non hanno ricevuto i pagamenti dalla Regione. Identica la situazione per la Isea i cui operatori oggi sono in sciopero: non solo gli studenti quindi ma disagi per tutti, perchè il trasporto da Capizzi per Catania, solo per fare un esempio fra le quattro linee è interrotto. Per questo motivo ho chiesto alla Prefettura di Messina di fare da intermediaria per sollecitare un incontro con l’assessore alle infrastrutture e mobilità e l’assessore agli enti locali, perché così noi non ce la facciamo. Quest’anno ho ricevuto niente dalla Regione e dallo Stato 945 euro dal fondo di solidarietà per i Comuni ”.
Una situazione allarmante, spia di un disagio che potrebbe estendersi. Intanto i ragazzi vanno a piedi. O si arrangiano: Nino Testa Camillo ha un figlio di 14 anni, frequenta il primo anno dello Scientifico a Nicosia. Ogni giorno Testa Camillo viaggia da Capizzi a Nicosia per portare il figlio a Scuola ma anche il nipote, e due figlie di vicini di casa: “Per me non è un grande problema perché io lavoro a Nicosia ma lo è per molti altri che in questo primo mese di Scuola hanno avuto spese e disagi”. Tre pullman della linea
Interbus fino a giugno garantivano il percorso per gli studenti, ora la mancanza di soldi ha costretto alcuni ragazzi ad arrangiarsi altri a pagare da sé gli abbonamenti “ma si pensi che i dipendenti comunali non percepiscono stipendio da sei mesi, perciò molti non ce la fanno”, avverte ancora il sindaco. Ma anche per chi ce la fa non sono rose e fiori: “I tre pullman sono stati ridotti a uno, perciò alcuni dei ragazzi sono comunque rimasti a piedi”.
by Manuela Modica per palermo.repubblica.it