Pakistano arrestato a Mantova dalla Digos di Enna: inneggiava sul web alla Jihad

Bilal MuhammadOperazione antiterrorismo della Polizia, gli agenti della Digos, coordinati dal Servizio Centrale Antiterrorismo della Polizia di Prevenzione e dalla Procura Distrettuale della Repubblica di Caltanissetta, stanno eseguendo un’ordinanza di custodia cautelare e diverse perquisizioni in cinque province. Un cittadino pakistano è stato arrestato a Mantova dai poliziotti ennesi. L’uomo è ritenuto responsabile di associazione a delinquere con finalità di terrorismo. Avrebbe divulgato, attraverso i suoi profili facebook, materiale inneggiante al jihad e al martirio, “istigando – riferisce la polizia – al compimento di atti di violenza con finalità di terrorismo”. Perquisizioni sono state eseguite nelle province di Mantova, Enna, Prato, Milano e Como.


Questa la genesi dell’operazione di polizia giudiziaria. In data 14/10/2014 si sono verificati dei disordini al centro di accoglienza Città del Sole di Piazza Armerina (En) ad opera di 9 cittadini pakistani, tra i quali l’odierno arrestato Bilal Muhammad nato in Pakistan il 04/11/1990, cittadino pakistano, in possesso di permesso di soggiorno in corso di validità, già ospite del Centro di prima accoglienza “La Città del Sole” di Piazza Armerina (EN), quale richiedente protezione internazionale.
Bilal Muhammad rivestiva il ruolo di leader all’interno della comunità pakistana presente a Piazza Armerina, pur avendo la titolarità di 6 schede telefoniche, tutte in uso ad altre persone, utilizzasse una scheda intestata a persona diversa.
Contestualmente, Bilal Muhammad gestiva due profili Facebook. Su entrambi i profili, pubblici, postava e/o condivideva foto e commenti inneggianti alla violenza, alla Jihad ed al martirio, palesando la sua appartenenza ad una organizzazione pakistana, già dichiarata di matrice terroristica militare, denominata Sipah-e-Sahaba Pakistan. In uno dei numerosi post pubblicati dall’indagato all’interno di uno dei due profili Facebook, viene riportata la seguente frase: “…cerca di interessarti al martirio…la Jihad andrà avanti fino alla fine”.
L’indagine, protrattasi per quasi un anno ed estesa anche in un ambito di collaborazione internazionale dal Servizio Centrale Antiterrorismo della Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione, si è giovata anche di attività di intercettazione telefonica ed ambientale.
Bilal Muhammad soldatoIn particolare, in alcune conversazioni sono stati registrati dialoghi tra l’arrestato e suoi connazionali vertenti su addestramenti militari e disponibilità di armi.
Sulla base delle risultanze investigative emerse e su richiesta del Pubblico Ministero titolare del fascicolo, il Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Caltanissetta ha emesso un provvedimento di custodia cautelare in carcere nei confronti di Bilal Muhammad, nato a Guirat (Pakistan) il 04.11.1990.
Lo straniero risulta indagato dei delitti di cui agli artt. 270 bis ed 81, 414 c.p. comma 1, 3 e 4 c.p., con l’aggravante di avere commesso i fatti per finalità di terrorismo e, per i fatti avvenuti dopo l’entrata in vigore del D.L. 18 febbraio 2015 nr. 7, attraverso strumenti informatici e telematici, perché, con più azioni esecutive del medesimo disegno criminoso, divulgando nella rete internet, tramite due profili facebook, nella parte aperta al pubblico ed accessibile a tutti, fotografie, documenti e video con frasi e immagini inequivoche inneggianti alla violenza, al Jihad ed al martirio, pubblicamente faceva apologia e istigava un numero indeterminato di persone al compimento di atti di violenza e delitti con finalità di terrorismo e contro l’ordine democratico.
La Procura Distrettuale della Repubblica di Caltanissetta, in sede di esecuzione, ha disposto perquisizioni locali e personali presso i luoghi dove, nel tempo, ha soggiornato Bilal Muhammad. Tali attività hanno interessato oltre alla città di Mantova, ove in atto dimorava l’odierno arrestato, anche Piazza Armerina (EN), Prato, Cerro Maggiore (MI) e Lomazzo (CO).
Nell’ambito del medesimo procedimento penale risultano altresì indagati, per l’ipotesi di cui all’art. 270 bis c.p., altri due cittadini extracomunitari, in collegamento con il Bilal Muhammad, nei confronti dei quali l’A.G. ha disposto in pari data analoghe perquisizioni locali e personali. Interessate da quest’ultima attività le città di Como e Trapani.