Strade e dissesto. Costruttori aree interne del centro Sicilia si coalizzano per dare una scossa alle Istituzioni

Strade disastrate da pioggia a GaglianoAgrigento, Caltanissetta ed Enna qui l’epicentro di un territorio in forte dissesto idro-geologico, dove le strade sono tali solo sulle mappe e dove percorrere poche decine di chilometri può essere, specie in inverno, un calvario.

Un’area che conta quasi 1 milione di abitanti e che si estende dai nebrodi fino al vallone nisseno, che conta oltre 70 strade chiuse o dissestate tra provinciali e statali, con 40 Comuni in cui la sorte dei cittadini che hanno bisogno di cure è affidata alle fortune metereologiche dato che, come capita sovente, il transito su alcune strade di accesso è limitato e drammaticamente rischioso.
Eppure in queste aree gli interventi di adeguamento e ammodernamento viario sono limitati a poche grande arterie, lasciando, da oltre 20, il resto della viabilità (oltre 1700 km) in abbandono e privo anche delle minime misure di sicurezza.

I costruttori dell’ANCE di Agrigento, Caltanissetta ed Enna, guidati dai rispettivi Presidenti (Salamone, Geraci e Pirrone) hanno deciso di avviare un coordinamento che possa far valere le ragioni di questi territori e puntare a far impegnare Governo regionale e Governo nazionale in un vero e proprio piano straordinario di messa in sicurezza.

Salamone: “I nostri territori patiscono due gravi calamità, il loro abbandono e dunque il dissesto che ne consegue e l’abbandono istituzionale, vera causa del degrado infrastrutturale. Occorre avviare un confronto tecnico-progettuale con la Regione e poi con il Ministero infrastrutture per dare corpo ad un intervento risolutivo che finora non c’è stato. Non intendiamo attendere oltre e promuoveremo tutte le azioni necessarie per far comprendere che occorre intervenire ora e bene, pronti a mobilitarci ma anche a spenderci pur che si individuino soluzioni in grado di dare dignità al nostro territorio”.

Geraci: “La viabilità nissena del “Vallone”, estesa circa 310 Km., anno dopo anno e sempre con maggiore frequenza è causa di disagi per gli abitanti di Serradifalco, Montedoro, Bompensiere, Milena, Sutera, Campofranco, Acquaviva, Mussomeli, Villalba e Vallelunga Pratameno.E’ sufficiente il ripetersi di eventi piovosi intensi, per far si che in poco tempo fango e frane impediscano il transito su arterie principali quali la S.P. n.23, la S.P. n. 38, la S.P. n. 16 e la S.P. n. 41. Chiediamo che subito si avvii un processo decisionale e progettuale che deve essere sostenuto da una forte volontà delle istituzioni locali e della politica. Noi da parte nostre ci siamo uniti in un coordinamento interassociativo per dare concretezza alle proposte e per esercitare il massimo della pressione istituzionale possibile”.

Pirrone: “da oltre 5 anni ci battiamo per far comprendere ad istituzioni e organi di governo che il dissesto delle aree interne è un’emergenza che non può essere ignoarata o essere liquidata con la solita risposta della mancanza di fondi. Il compito della politica è trovarli i fondi, fare economie lì dove ci sono sprechi e liberare risorse, dare efficenza alla macchina ammnistrativa così da non perdere occasioni di finanziamento, non lasciare sistematicamente inutillizati fondi comuniatri o dirottare verso la spesa assistenzailistica e clientelare le risorse del fondo di coesione. Occorre che si adottino presto soluzioni straordinarie e definitive per un problema che è diventato emergenza per l’incuria politico-istituzionale di oltre un ventennio.Questo è il vero banco di prova per chi intende portare la Sicilia nel futuro”.


a cura di Gildo Matera