“ItaliaOggi” provincia Enna: ultimo posto su gestione rifiuti. Prossimo esposto dell’ex Consigliere Regalbuto

rifiuti palla“E’ emblematico che alcune sigle sindacali si scagliano contro i sindaci per eventuali assenze in incontri convocati dalle Srr e non prendano pubbliche posizioni sui recenti atti del Collegio di Liquidazione, con i quali vengono promossi alcuni dipendenti dell’Ato rifiuti e aumentati di livello dal 6° all’8° del contratto di Federambiente, di cui uno con l’assegnazione di quadro, tutto questo violando palesemente quanto previsto dalla legge 9 del 2010 ” ha dichiararlo è Giuseppe Regalbuto ex consigliere provinciale.
Nei giorni scorsi – continua Regalbuto – una classifica di “ItaliaOggi” pone la provincia di Enna all’ultimo posto, considerata la situazione della gestione dei rifiuti a livello provinciale. Sulle motivazioni occorre fare delle semplici considerazioni sulla responsabilità e sui controlli attivati in capo ai responsabili del settore ambientale.
“Sul settore non esiste nessun controllo da parte degli enti soci, attualmente gli impianti sono non funzionanti –inoltre- mi risulta che alcuni mezzi di proprietà dell’Ato sono attualmente fermi e non utilizzati per i costi di riparazione. Al problema – continua Giuseppe Regalbuto – si trovano ovviamente le soluzioni, quali il noleggio dei mezzi da ditte private, tutto questo fa aumentare i costi per i comuni e per il servizio, costi che vengono addossati ai cittadini. In merito al paventato esubero del personale amministrativo – prosegue Giuseppe Regalbuto – non bisogna dimenticare che alcuni dipendenti dell’Ato non avrebbero, dopo il passaggio di “SiciliaAmbiente” all’Ato “EnnaEuno”, i requisiti necessari per la permanenza presso la struttura d’ambito. Sulla vicenda gli originari dipendenti dell’Ato hanno diffidato il collegio di liquidazione e il dipartimento regionale di intraprendere eventuali azioni legali nel caso in cui non vengano riconosciuti i diritti dell’eventuale transito previsti dalla legge 9 del 2010, il passaggio di tutti i dipendenti alle Srr potrebbe esporre i comuni a sobbarcarsi spese non sostenibile con il rischio di incorrere non solo a responsabilità erariali ma anche a problemi di bilancio per i comuni. L’attuale Collegio di Liquidazione – prosegue Giuseppe Regalbuto – avrebbe chiesto un parere ad un legale il quale dopo essere stato lautamente retribuito ha consolidato il diritto di fatto a transitare presso le SRR di tutti i dipendenti anche se rimane l’assenza del presupposto giuridico, sulla vicenda comunque sarà la Regione ad esprimersi in modo definitivo assumendosi ogni responsabilità.”
L’ex consigliere Regalbuto esprime inoltre la propria posizione favorevole affinché tutto il settore in Sicilia venga commissariato dal governo nazionale dopo il fallimento del governo Crocetta sulla materia. Sulla vicenda dei rifiuti anche la commissione regionale antimafia ha espresso delle perplessità sulla gestione intravedendo la possibilità dell’ingresso nel settore della criminalità organizzata.
“Recentemente – ha detto Giuseppe Regalbuto – a ridosso del Natale è stato organizzato un corso di formazione per i dirigenti e responsabili dell’Ato sull’anticorruzione, sarebbe opportuno che i sindaci chiedano all’Ato il costo del corso e lo rendano pubblico. Sulla vicenda anche il commissario regionale Eugenio Amato ha inoltrato una nota di protesta al Collegio di Liquidazione, ai sindaci e al dipartimento regionale, nella quale lamenta a seguito della partecipazione dei dirigenti al corso per tre giorni problemi sull’andamento della struttura amministrativa, tutto questo evidenzia una carenza di comunicazione ma soprattutto una gestione priva di controllo. In merito al personale – conclude Regalbuto – sempre il commissario regionale ha espresso delle perplessità relativamente alle progressioni di carriere paventando la violazione della legge 9/2010”.
Regalbuto presenterà presto un esposto alle autorità competenti per evidenziare tutte le storture di un sistema che si ripercuoterà negativamente sui cittadini e sulle casse dei comuni.