Fili tesi sui nelle indagini giudiziarie sulle Fondazioni di Crisafulli. Ferrotti si commiata da Enna lanciando accuse forti con Lari che parla di “atti eversivi”

Fili tesi sui nelle indagini giudiziarie sulle Fondazioni di Crisafulli
Ferrotti si commiata da Enna lanciando accuse forti con Lari che parla di “atti eversivi”
di Vincenzo Cimino

160112 Ferrotti sedia prefetto GuidaIl commiato del Procuratore della Repubblica non è stato per nulla rituale. Anzi il suo saluto alla Città l’ha rivolto con parole che pesano come mazzacani e con immagini che ti sbattono fatti recenti usciti dall’ombra. Il dott. Ferrotti va in pensione con una dose d’ amarezza, sconcertato per l’esposto sviante contro di Lui al Consiglio Superiore Magistratura dell’avv. Sinatra, difensore della S.r.l. “Fondo Proserpina” sotto inchiesta giudiziaria. Il suo addio è segnato pure dall’assenza (forzata?) del Prefetto, evidenziata con una sedia vuota sulla quale era posta una fascia tricolore.

Va in pensione nel vivo di altre due indagini: una sulla Fondazione Kore che presiede la nostra Università, l’altra sui noti corsi rumeni di medicina voluti e protetti da Crisafulli. Lascia Enna assieme al prefetto Guida destinato ad altra sede nella fase in cui esaminava vita e soggetti delle Fondazioni, oltreché gli intrecci tra Azienda Ospedaliera e l’ex senatore. Insomma, vanno via mentre stavano togliendo il lenzuolo posato sul ben noto sistema di potere locale. Quali saranno gli sviluppi? Di certo, il motore è acceso e non può essere tenuto al minimo di giri. E il dott. Ferrotti ha decisamente accelerato con un discorso che nella sostanza ha spinto sui fatti che sono dentro o toccano le sue indagini. “Il prefetto Guida viene allontanato improvvisamente”, questo “evento è in spregio al tessuto vivo di questo territorio” e il trasferimento ad altra piccola sede è “inaspettato e traumatico”. Ovunque tali dichiarazioni avrebbero causato, se non un terremoto, dei contraccolpi e prese di posizione. A livello locale fanno solo cronaca, integrata dal silenzio del piccolo mondo pubblico (solo il sindaco Dipietro ha partecipato all’incontro d’addio). Ma a questo siamo ormai abituati, essendo evidente il vuoto politico finora riempito di crisafullismo, oggi in crisi.

Ha presenziato l’incontro il Procuratore Generale di Caltanissetta con un intervento tanto inusuale quanto fermo e inequivocabile. “Attacchi eversivi sulle indagini in corso”; “ Contro il Procuratore d’ Enna un attacco ignobile”; “Si tenta di bloccare un’indagine della Magistratura e di delegittimare chi stava conducendo quelle indagini….”; “roba da regime dittatoriale”. Questo ha detto Il dott. Lari in veste ufficiale, e noi gli crediamo riconoscendogli equilibrio, competenza ed autorevolezza nella direzione del suo Ufficio.

Ferrotti e Lari lanciano accuse gravissime, dunque. Contro chi? Il dito è puntato sull’avv Sinatra, noto a noi, gente comune, come colui che fu difensore di Licio Gelli, ed oggi di chi s’è autodefinito “Enna e la Kore sono Io”. A leggere il suo esposto, secondo molti, è solo un’azione diversiva facendo pruvulazzu. Sarebbe, difatti, ‘na nuci vacanti. Non resta che seguire gli sviluppi che non pregiudicheranno le diverse inchieste in corso.

Non è chiaro, però, chi avrebbe rimosso il Prefetto Guida. Il Governo Naz.le?. È inverosimile, perché la decisione riguarda molte Sedi. Pressioni politiche locali? Non riconosciamo una tale forza a certe personalità. Comunque, a ‘sto punto, almeno un’interrogazione parlamentare sarebbe un atto necessario. L’On Avv e Sindaco d’Agira Greco ha l’obbligo di sapere, e far sapere, su chi far capo, o no, alle accuse dei Procuratori.

Le vicende nostrali hanno al centro sempre Crisafulli. Le dinamiche, però, sono mutate. Sino a mesi fa l’ex sen. dominava la scena come il Cacicco della vita pubblica e politica, anche siciliana. Era impresentabile per Bersani, che però gli consentiva d’agire da padrone del PD ennese. Era il classico vecchiume della politica, ma era ritratto come un notabile meridionale. Tutti, con rare eccezioni, lo lasciavano fare e gli lasciavano dire. Solo questo Giornale, nel suo piccolo, cercava d’aprire varchi nel muro di gomma del sistema crisafulliano informando su fatti, e non con i si dice.

Nel giugno scorso, anche ad Enna “si cambia verso”! Crisafulli con la sua macchina da guerra elettorale è sconfitto! Riprende la sfida con l’avvio dei corsi di medicina dell’ignota Università rumena di Galati sul Danubio con la sua protezione e gestione diretta. Come? Attraverso l’imbroglio della immaginaria Fondazione Proserpina, le connivenze dell’Az. Sanitaria e dell’Università Kore, la doppiezza di Crocetta, i silenzi e distrazioni diffuse. Rompe detto contesto la ministra Giannini con due diffide che non producono effetti. Continuano i nostri articoli d’inchiesta fino a che il Direttore Generale del MIUR invita (è un eufemismo) Prefetto e Procuratore ad accertare (un altro eufemismo). Ecco la svolta: finalmente si rientra nei ruoli. Il Prefetto verifica l’attività delle due Fondazioni con scrupolo, la Procura indaga con rigore e senza spinte mediatiche, Salerno si dimette dal doppio incarico, altri come Cardinale si defilano, l’assessorato Sanità si sente parte lesa. È commissariata, infine, la Federazione del PD, fino a quel momento PdC (Partito di Crisafulli). Questi i fatti da tenere in mente, e non riconducibili a sola vicenda giudiziaria, il cui corso non può che essere connesso alle frasi pronunciate da Lari e Ferrotti.

Ad ognuno, però, la sua parte. A partire dalle Istituzioni Locali (i Sindaci) che devono difendere il nostro bene più prezioso, ossia l’ Università, ancor esposta ai colpi di coda di chi, definitosi “la Kore sono Io”, si sente ferito. Per arrivare ai soggetti politici, o almeno quel che passa il convento, che devono essere i primi a liberarla da incrostazioni e sedimenti nocivi.

news di riferimento:
Saluto del Procuratore Ferrotti: Enna non merita tutto questo. Una sedia vuota a rappresentare l’assordante metafora di un evento inaspettato e traumatico