Convenzione tra OIPA e Comune: 10 domande

oipa ennaNel mese di dicembre 2014 Oipa Enna entra in convenzione con l’Amministrazione Comunale per la gestione delle degenze pre e post operatorie relative alla sterilizzazione dei randagi.
Siamo gli unici con tutti i requisiti in regola per svolgere questo compito.
Tra i compiti assegnati ai volontari, quello della cattura degli animali da sterilizzare, della custodia, cura ed alimentazione degli stessi nel periodo di degenza, delle cure nel post operatorio ed infine della loro reimmissione in libertà, o del loro affidamento a soggetti che ne facessero richiesta.
Nel frattempo OIPA, adempiendo alla convenzione, inizia a catturare i randagi, togliendo spesso le castagne dal fuoco all’Amministrazione ed ai Vigili urbani, e prendendo in carico da questi ultimi gli animali loro segnalati dai cittadini.
Fin qui nulla di strano, se non che le sterilizzazioni tardano ad iniziare.
Ad agosto riceviamo la visita di due veterinari dell’ASP, i quali eseguono un sopralluogo e riscontrano la presenza di 14 cani ricoverati in attesa di sterilizzazione.
Gli stessi, constatando un numero superiore alla capienza dei box degenze, ci prescrivono di non introdurre altri animali, fino all’uscita degli stessi dopo la sterilizzazione.
Il 30 novembre 2015, dopo quasi un anno dalla firma della convenzione, finalmente arriva la prima sterilizzazione, con grande clamore mediatico e tanta gente che sgomitava per prendersi i meriti di quel risultato possibile solo grazie al lavoro dei volontari.
Tutto sembra andar bene, in un mese vengono sterilizzati 3 animali, pochi, ma pensiamo che il servizio abbia bisogno di tempo per essere avviato come si deve.
Invece il 23 dicembre riceviamo una notifica da parte del comando dei vigili urbani dove, facendo seguito ad una lettera di luglio (che noi non abbiamo mai ricevuto e di cui loro non hanno traccia di notifica) ci chiedono a che titolo siamo lì e perché alcuni animali risultano intestati ai volontari, concludendo con una richiesta di sgombero perché i locali servono per le sterilizzazioni.
Da subito presentiamo la documentazione al sindaco, riusciamo a dimostrare che tutti e 14 gli animali provengono dal randagismo e che, alcuni, sono stati intestati ai volontari al fine di dargli un’identità, poiché catturati con l’intervento delle guardie eco-zoofile.
Il sindaco riconosce la validità dei verbali emessi dalle guardie zoofile e ne autorizza l’intestazione al comune, ergo, situazione sanata, visto che tutti e 14 adesso risultano intestati al comune e sono ricoverati presso la struttura dove devono essere sterilizzati e dove noi operiamo in convenzione con il comune.

Tutto a posto?
NO!

Giorno 11 febbraio il comandante della Polizia Municipale si presenta di persona presso la struttura dell’ex macello dicendo di dover riscontrare, con una ordinanza di sgombero, una nota dell’ASP che dice di non poter più sterilizzare perché i locali sono occupati.
E qui la prima domanda. Perché non potete più sterilizzare? Se non fosse stato possibile non avreste dovuto fare neanche le prime tre, visto che i 14 cani erano presenti fin dall’inizio delle sterilizzazioni… Perché non procedete con le altre 11 sterilizzazioni, così come avete proceduto con le prime 3?

Il comandante dei vigili sembra prendere contezza che in atto solo 2 animali sono pronti a dover lasciare la struttura (uno è ancora in degenza post operatoria) e quindi ci si reca negli uffici della ASP per rendere edotto il dirigente, ma, giunti lì, cambia idea e dispone che, entro 48 ore, la struttura dev’essere vuota per consegnarla all’ASP, addirittura chiama la ditta convenzionata con il comune (un canile a 50 km da Enna) per farvi trasferire i 14 cani.

Inizia la corsa contro il tempo per evitare il canile ai cani che accudiamo da più di un anno.

I volontari decidono di prendere in affido un cane ciascuno, di intestarsene il microchip e di portarselo a casa.
Ma bisogna correre. Ci sono box da costruire, stalli da approntare, materiali da comprare.
Tutti i volontari si stringono attorno ai loro cani.
Iniziano a lavorare giorno e notte. Soldi spesi, mani graffiate, schiene piegate….
E giù a faticare senza sosta e senza pause sotto un maltempo inclemente.
Intanto ci relazioniamo con il Sindaco, ma non ci arrivano risposte concrete.
Chiediamo l’affidamento temporaneo della struttura fino a Giugno, ma nessuna risposta.
Riusciamo ad ottenere altre 48 ore.
(ma sono le ultime, eh?! Poi accalappiamo!!!!)
E martedì 16/02 tutti i 14 cani lasciano la struttura per approdare nei nuovi stalli realizzati dai volontari.
Il 17/02, puntuale come un orologio svizzero, il Comandante dei vigili si presenta presso l’ex macello per constatare che i locali fossero vuoti, in compagnia di due vigili e di due veterinari incaricati dall’ASP.
Locali vuoti. Verbale stilato.

Ora qualche domanda a cui noi non riusciamo a rispondere:

1. La convenzione tra OIPA e Comune (dicembre 2014) è stata firmata negli uffici della polizia municipale. Perché il comandante ci chiede a che titolo occupiamo la struttura?

2. Perché se è stato possibile in quello stato di cose eseguire le prime tre sterilizzazioni, non era possibile continuare a sterilizzare gli altri 11?

3. Perché non si avevano remore nel voler inviare 14 anime in canile, nonostante molti di loro fossero sottoposti a terapie pre-operatorie?

4. Un appartenente alla pubblica amministrazione non dovrebbe operare attraverso il principio dell’economicità? Perché allora gravare sulle casse comunali inviando altri 14 animali in canile dopo che ogni anno la nostra amministrazione spende già più di 300.000€ di soldi pubblici per mantenere quelli accalappiati e detenuti presso la struttura convenzionata?

5. Perché questa corsa contro il tempo? Perché questa fretta?

6. Perché il sindaco non riconosce il lavoro dei nostri volontari che in 3 anni di attività hanno fatto risparmiare alla collettività circa 400.000€ affidando quasi 200 animali ed evitando che gli stessi finissero in canile a spese della collettività?

7. Perché non elargiscono il contributo inserito in bilancio per la nostra Associazione, per cui l’ex assessore Cappa ha lottato tanto?

8. Perché non è stato istituito un tavolo tecnico ASP, COMUNE ed OIPA per concordare una soluzione ed una tempistica adeguata?

9. Perché ogni qualvolta qualcuno di voi chiama i vigili per un problema relativo al randagismo, gli stessi dicono di rivolgersi a noi?

10. Perchè anche dopo l’intimazione di sgombero i vigili chiedevano ai volontari di prendere in carico dei cuccioli abbandonati?

Vi lasciamo adesso in compagnia di queste 10 domande, noi torniamo a lavoro, i quattrozampe hanno bisogno di noi… e noi di loro!

Valeria Pisano
delegata OIPA Italia Onlus
per la provincia di Enna
#oipaenna