Su EnnaEuno si dichiari “lo stato d’insolvenza”!

Su EnnaEuno si dichiari “lo stato d’insolvenza”!

ViviEnna denucia coperture, silenzi e vergogne

di Enzo Cimino

ennaeunoAmmettiamolo: Dipietro sulla, più che decennale, gestione dei rifiuti ha tolto il coperchio del pentolone EnnaEuno, ormai puzzoso, riempito di inefficienze per incapacità gestionali, di debiti da capogiro, di sperperi per estreme logiche clientelari, di perdite annuali da buco nero, e financo di diffusa illegalità. Ovunque, non ad Enna, questo è chiamato crack aziendale che porta dritti-dritti al riconoscimento dello stato d’insolvenza da parte del Tribunale.

Vogliamo altri dati e fatti di questa spa a capitale pubblico? Eccone alcuni:
a) dal 2008 al 2012 non ha mai approvato i bilanci, e quindi per legge scatterebbero bancarotta fraudolenta e azioni di responsabilità;
b) dal 2014 ad oggi pare che i liquidatori non abbiano definito i bilanci annuali e i doverosi esami patrimoniali e finanziari, traducendosi, se ciò fosse vero, in notevoli inadempienze;
c) già nel 2010 il Collegio sindacale ebbe a denunciare una gestione scandalosa, fallimentare e segnata d’irregolarità e illeciti;
d) i debiti della società in liquidazione totalizzerebbero un centinaio di milioni accumulati anche per colpe gravi di mediocri amministratori succedutesi negli anni;
e) i Comuni, pensati sin dall’inizio come Bancomat, sono stati caricati di costi assurdi per servizi gonfiati e solo sulla carta. Lungo, anzi lunghissimo, sarebbe l’elenco delle malefatte!

Ha perdurato (e perdura?), infine, un rapporto tra i Comuni ed EnnaEuno a ruoli invertite, per nulla trasparente e dalla dubbia regolarità. Si è letto che i Comuni danno meno di quanto dovrebbero. Enna, per fare un esempio, delibera per 4 milioni con il Piano Annuale ind.le del Cons. Com.le, ma i costi effettivi sarebbero per EnnaEuno di 5 milioni e mezzo circa. Se così fosse i Sindaci sarebbero degli imbroglioni! Evidentemente così non è, poiché EnnaEuno è obbligata a rispettare la volontà comunale, e quindi a non sbordare dalle previsioni. Avviene, invece, il contrario, tant’è che ha sempre rendicontato secondo i suoi calcoli, mai soggetti a verifica formale. Già, pare che gli uffici dei Comuni non sempre procedono a controlli ed accertamenti. Come dire, ad EnnaEuno si pagherebbe a busta chiusa.

Vero, falso? La risposta è semplice: Commissario e Liquidatori, ben remunerati, informino gli utenti, magari rendendo pubblici i bilanci, se ci sono, e documenti contabili che comprovano il loro operare. Non devono scordarsi che gestiscono un servizio pubblico primario.

porcellino annegaSe da una parte sta EnnaEuno con il suo apparato, dall’altra parte si ritrovano i Sindaci con i Consigli Comunali, e al di sopra d’entrambi dovremmo avere i cosiddetti Organi di Controllo. Il Sindaco d’Enna ha detto finalmente quella verità sacrosanta nota da tempo: “il sistema ennese della gestione dei rifiuti deve saltare! Le carte si portino al Tribunale per decidere sullo stato d’insolvenza!”.

A sto punto, va detto che la vicenda non si può raccontare solo con EnnaEuno, tra l’altro in liquidazione, con i lavoratori non retribuiti da mesi e con la monnezza nelle strade per diversi giorni. Così s’osserva un campo con bocce ferme, ove manca chi deve colpire il pallino del crack aziendale. Chi dovrebbe tirare ppi sbocciare? I Sindaci, ovviamente. Solo Dipietro sinora s’è avvicinato al pallino, mentre quelli di Nicosia e Piazza Armerina si sono smarcati, lasciando a EnnaEuno i loro debiti. Gli altri non decidono e lasciano fare (!), così come hanno fatto da sempre (n.d.r.: VERGOGNA).

Lo affermiamo senza mezze frasi: tutti i Sindaci, da 10 anni almeno, hanno avallato e sostenuto un sistema di gestione sciagurato perché lontano dai vincoli di efficienza, efficacia ed economicità e prossimo agli arcinoti poteri politici locali. Sono stati e sono controllori e controllati, ma per non essere mai né l’uno né l’altro! Senza le loro complicità, o se volete le loro ignoranze, non saremmo arrivati a tanto. A loro non resta che affidarsi alla volontà del Presidente del Tribunale sulla liquidazione della spa EnnaEuno per evidenti condizioni di criticità e situazioni insostenibili. Una cosa è certa: la gestione dei rifiuti deve rientrare nelle regole sane aziendali e nei limiti della Legge.

Ci doliamo, ancora senza mezze frasi, del distacco di Organi Pubblici di Controllo. Da tempo sono stati denunziati fatti e misfatti, ma c’è chi non è stato conseguente. Forse s’interviene sol quando arrivano i richiami di un Direttore Ministeriale per aprire inchieste e per agire su irregolarità? Forse c’è chi crede che ad Enna valga una tipo d’immunità, pensando che siano luoghi sacri talune attività con valenza pubblica.
Così non va, poiché qualsiasi sistema, pubblico e non, funziona soltanto se ognuno assolve ai compiti e doveri assegnati. Finora s’è lasciato fare. Ora, si cominci a mettere le mani, gli occhi, la testa e la faccia.

stato d'insolvenzaSe nessuno lo farà, ebbene questo giornale online, da alcuni ritenuto rionale e ininfluente ma da molti il più seguito di quelli locali, non solo non si distrarrà da questa scandalosa vicenda, ma promuoverà tutte le azioni per far dichiarare lo stato d’insolvenza di EnnaEuno.

Non si possono far pagare ad una famiglia media circa 400 euro l’anno per un servizio che non assicura raccolta differenziata, pulizia delle strade, derattizzazione ed altro in maniera adeguata.