Enna. Aumento della pena per un insegnante accusato di molestie sessuali a minorenni

molestie scuolaC’è stata la richiesta di un aumento della pena, da un anno e otto mesi a sei anni, da parte dell’accusa nelle vicenda che vede imputato un insegnante ennese di 70 anni, che viene accusato di avere molestato due giovani alunne con baci e carezze ardite, alle quali faceva delle lezioni private. La sentenza non è arrivata la scorsa settimana in quanto mancava al tribunale di Caltanissetta uno degli avvocati difensori dell’insegnante, ma la Pg di Caltanissetta, in appello, ha chiesto l’aumento della pena che era stata inflitta in primo grado (un anno ed otto mesi) da parte del Gup del tribunale di Enna, Maria Luisa Bruno. In primo grado l’accusa di violenza sessuale era stata ridimensionata dal giudice in atti sessuali con minore, concessa inoltre un’attenuante specifica, perché i fatti sono stati ritenuti di “minore gravità”. La Corte viene presieduta da Salvatore Cardinale e dopo la requisitoria del PM, che chiedeva la condanna a 6 anni, ha deciso di rinviare l’udienza al prossimo 9 giugno, quando si terranno le arringhe dei difensori di parte civile, quindi i legali dell’imputato, i penalisti Emanuele Limuti e Vito Felice. La sentenza di primo grado era arrivata al termine del processo che si era svolto con la formula del rito abbreviato. L’insegnante è stato condannato in primo grado al risarcimento dei danni alle famiglie che si sono costituite parte civile. L’inchiesta su questa vicenda era stata svolta dai carabinieri della compagnia di Nicosia, coordinata dai Pm Fabio Scavone, ora trasferito a Siracusa, e Anna Granata. La storia è venuta fuori perché sono state le due minorenni a raccontare tutto ai genitori, che sono state interrogate nel momento in cui è stata accertata da esperti la loro capacità di testimoniare.