Il progetto, infatti, è di circa 65 milioni di euro e, di questi, 35 milioni sarebbero a carico degli investitori privati. Per i restanti trenta si dovrebbe attingere dai finanziamenti nazionali o europei. Ma in cosa consiste questo progetto di mobilità? Va innanzitutto detto che è in alternativa alla scala mobile che l’attuale compagine governativa cittadina (ma non solo) ha bocciato sin dalla campagna elettorale.
L’idea sarebbe quella di una monorotaria che farebbe la spola tra Enna bassa ed Enna alta e, nello specifico, partendo nei pressi dell’ospedale “Umberto I” per arrivare in via Pergusa vicino all’edificio che ha ospitato l’ex Asen. Ma il progetto non prevede solo questo collegamento perchè è inserito all’interno di un sistema ben più ampio. Nel punto di arrivo ad Enna alta sono previste due scale mobili che, questa volta, sono di breve percorrenza e conducono una in piazza Vittorio Emanuele (San Francesco) ed un’altra verso la zona di San Tommaso.
Nel terminal di Enna bassa, invece, nascerebbe un grande posteggio multipiano per chi dovrà utilizzare il mezzo di trasporto.
Da una prima stima pare che anche il ticket sarebbe più che accessibile perchè l’idea è quella di un biglietto al costo di un euro comprensivo di posteggio.
Anche i tempi di percorrenza sarebbero abbattuti rispetto alla scala mobile perchè per andare da un capo della città ad un altro basterebbero sette minuti ed anche l’impatto con l’ambiente sarebbe assicurato. Se questo progetto vedesse la luce potrebbe certamente essere una svolta perchè andrebbe ad influire sull’aspetto della viabilità, quello occupazionale oltre che economico e, certamente, consentirebbe di limitare al massimo la presenza di mezzi nel centro storico dove, di pari passo, dovrebbe essere il rilancio del commercio con la collaborazione, però, degli stessi commercianti alcuni dei quali sono restii a qualsiasi forma di chiusura al transito veicolare.
Si vedrà, intanto, nei prossimi mesi se questo progetto, oltre ad essere stato spolverato, potrà essere anche realizzabile.
William Savoca per il quotidiano La Sicilia