I Sindaci e la gestione “puzzosa” dei rifiuti
Le loro colpe per il crack di EnnaEuno spa e Sicilia Ambiente
di Enzo Cimino
Regola giornalistica è quella di “Prima i fatti, a seguire i commenti e alla fine il giudizio di merito”. Stavolta l’abbiamo girata come una clessidra per manifestare sconcerto sull’assurda vicenda della gestione rifiuti. Incredulità di fronte a cosa? E metafora d’illegalità per cosa? Da 12 anni l’utente paga con tariffe salate un servizio primario che manca, o meglio fermo alla sola raccolta eseguita come nel secolo scorso. La sua gestione è segnata da diffusa illegalità che ovunque sarebbe stata bloccata da tempo. I suoi amministratori hanno goduto, unico caso italiano, d’immunità, o se si vuole di coperture. Proteste e denunce, fino al mancato pagamento delle bollette, hanno cozzato contro spessi muri di gomma. Sono non pochi i controllori, ma nessuno ha controllato. Il clientelismo più sfacciato non ha avuto limiti, pur d’intrecciare intollerabili micro e macro interessi privati. Di fronte a tutto ciò non può che levarsi l’incredulità di chi ha buon senso civico Solo incredulità? Non basta, poiché un oscuro caso pubblico lungo più d’un decennio non può che divenire metafora d’illegalità e mala gestione. Non condivisibile? Può darsi, ma riportiamoci ai fatti che pesano come macigni, eppur canziati da quanti avrebbero dovuto rimuoverli.
Alcuni mettiamoli in riga, almeno quelli che implicano risposte che senza sforzi possiamo darci:
L’andazzo gestionale non mutava, anzi peggiorava per arrivare all’ultima crisi di questi mesi. Con essa, mentre P. Armerina e Nicosia si defilano (come dar loro torto?), riemergono gli antichi mali in forme estreme. Difatti, i dipendenti non sono retribuiti, i rifiuti non vengono raccolti, le discariche sono chiuse, i debiti s’ammassano e i costi sono a ruota libera. I commissari reg.li da 3 anni vanno e vengono mancando delle essenziali capacità manageriali; e i Sindaci si riuniscono per decidere sul nulla spingendo all’inverosimile la crisi aziendale. C’è da restare increduli!
Non c’è persona che non si sia disgustata per il noto dissesto della Banca Etruria. Fatti i dovuti rapporti, quelli di “EnnaEuno” e “Sicilia Ambiente” sono ben più gravi e sconcertanti. Possibile?, si direbbe con ipocrisia. Ma noi lo stesso ricordiamo questi dati, anche se mancano i bilanci.
EnnaEuno con Sicilia Ambiente sono il Pentolone di quel clientelismo che fa solo sfascio economico e morale. Tutto bolle dentro, ma nenti coci. A tenere il fuoco a fiamma bassa sono i Sindaci, non solo del passato ma anche del presente. Sono fatti così: per loro illegalità gestionale, crack aziendale, protezione clientelare, assenza d’un servizio primario, incompetenze nocive possono cuocere quanto si vuole. Tantu, a pignata nun si scuperchia! Pirchì?
Per la Procura della Repubblica e per il Tribunale le vicende di EnnaEuno e di Sicilia Ambiente non sono mai state degni della loro attenzione, quantomeno per prevenire possibili atti illegali. Non siamo giustizialisti, tutt’altro. Ma in questo caso alcuni accertamenti andrebbero fatti.