Fini, Scajola, Berlusconi, Roberto Castelli, allora ministro della Giustizia, a oggi risultano consapevoli ma irresponsabili. La politica sembra non aver avuto alcuna responsabilità e ancora molti della cosiddetta società civile insistono ancora sulla criminalizzazione del movimento, sostenendo la contiguità tra Genoa Social Forum e Black Bloc.
300.000 persone quel luglio 2001 erano a Genova, manifestavano il loro dissenso ai grandi della terra che la terra si spartivano a loro piacimento. Si parlò di mele marce eppure dagli atti processuali le violenze appaiono come azioni progettate e gestite da chi ancora oggi è ai vertici delle nostre istituzioni di sicurezza e tutto questo sta nella carte processuali, non nella fantasia di qualche estremista. Nel 2012 ad inchieste concluse il blitz della polizia alla scuola Diaz la notte del 21 luglio 2001, durante il G8 di Genova, “deve essere qualificato come tortura”. Lo ha stabilito la Corte europea dei diritti umani che ha condannato l’Italia per la violazione dell’articolo 3 della Convenzione. Il ricorso è stato presentato da Arnaldo Cestaro, 62enne all’epoca del pestaggio, militante vicentino di Rifondazione comunista che dalla Diaz uscì con fratture a braccia, gambe e costole che hanno richiesto numerosi interventi chirurgici negli anni successivi. La Corte ha stabilito che lo Stato dovrà risarcire alla vittima 45mila euro per danni morali. “Ciò che è accaduto alla scuola Diaz è un concentrato di violazioni della Convenzione dei diritti dell’uomo. Quella della Corte Europea è una decisione scontata”, afferma Enrico Zucca che, insieme a Francesco Cardona Albini, sostenne l’accusa. 25 condanne per 93 arresti e 60 feriti, due dei quali molto gravi.
Data l’aspra critica al film che ha aperto la seconda stagione di Bibliotecando “sovversivo. Da centro sociale” la dottoressa Irene Varveri ha dichiarato che il comitato sta vagliando la possibilità di rivedre i titoli già scelti e che “la tentazione di optare per la saga di Ficarra e Picone è molto forte, ma la Matassa ci da pensiero.. potrebbe incupire qualche anima bella”.
Still Life aspetta i coraggiosi: 13 maggio sempre all’Ecomuseo, sempre alle 18,30.
Gabriella Grasso