Università popolare Leonforte: E l’acqua fu

Università popolare leonforteSi è concluso il percorso narrativo, dell’acquedotto leonfortese, all’università popolare. Lunedì 23 maggio, dopo un momento di riflessione per le vittime di Capaci, il professore Nigrelli ha chiuso l’iter dell’acqua pubblica a Leonforte. Dopo l’opera del principe Ercole e del Capra, il paese ha vissuto un secolo di querelle fra i Branciforti e il comune per la demanializzazione dell’acqua e sebbene i sindaci spesso erano in stretto legame con i Branciforti o i loro eredi i Li Destri, la querelle si esaurirà solo nel 1919 con l’inizio dei lavori per l’acquedotto pubblico, lavori completati nel 1924 . Prima di allora l’approvvigionamento quotidiano era garantito dall’acqua delle vasche di Arena. Arena fu l’ingegnere che realizzò i contenitori idrici che portavano l’acqua dalla Val di Dittaino fino ai quartieri di Santa Croce. Arena sfruttò la forza dell’acqua non potabile per alimentare le turbine che conducevano l’acqua potabile alle fontanelle della zona nord del paese. Ad affiancare Arena nella realizzazione dell’opera furono i fratelli Castiglione che edificarono una muratura a secco con conci locali ancora oggi visibile presso la Fontana delle Ninfe. Occorrerà attendere i primi del 1950 perché l’E.A.S. sostituisca le turbine idriche con quelle a trazione elettrica. Oggi il paese si avvale ancora dell’acqua della valle alla quale ha aggiunto quella della diga Ancipa e sebbene la tecnologia avanza i risultati spesso difettano. La prossima lezione sarà incentrata sulla mafia intesa come realtà storica e sociale perché i cerimoniali in memoria dei defunti non hanno senso se non si conosce l’oggetto della questione.