Aidone. La storia della Dea raccontata dai bambini nella recita di fine anno scolastico

recita dea MorgantinaAidone. La storia della Dea raccontata dai bambini nella recita di fine anno scolastico. Sono stati gli alunni della quinta della Scuola Primaria sez. A. del plesso Bruno dell’Istituto comprensivo Cordova, diretto dalla prof. Maria Concetta Messina, a portare in scena, presso l’auditorium della scuola media, la vicenda del trafugamento e della successiva restituzione al museo di Aidone della preziosa scultura da parte del Paul Getty Museum di Malibù che l’aveva acquistata illecitamente. I piccoli attori si sono ben calati nella parte, ognuno col proprio ruolo, ed hanno raccontato la storia, interpretata anche con diverse battute in inglese, testimoniando così il grande interesse che si ha per il proprio patrimonio storico-culturale grazie naturalmente alle sollecitazioni delle insegnanti. La performance è stata accompagnata da danze. Le musiche, dal vivo, grazie al coinvolgimento di un gruppo di alunni della scuola media che studiano strumento accompagnati dai docenti di musica. La recita è stata realizzata dall’insegnante Rosalba Atturio coadiuvata dall’ins. Lia Evola. Gli alunni, alla fine, hanno menzionato un altro reperto trafugato e restituito da poco ad Aidone sempre dal Getty: la testa di Ade (attualmente esposta al museo di Lampedusa e forse ad ottobre prossimo al museo di Aidone ndc). Serena Raffiotta  (1)Per conoscere meglio la vicenda di quest’ultimo altro prestigioso reperto è intervenuta l’archeologa Serena Raffiotta, la quale ha raccontato con parole semplici, adatte al pubblico in ascolto, la vicenda che l’ha vista anche protagonista di questo recupero. Tutto è cominciato da un ricciolo di cm 3 di colore blu che l’archeologa ha rinvenuto nei magazzini del museo di Aidone durante il suo lavoro di tesi specialistica nel 2004/2005. Poi l’incontro con un’altra archeologa, Lucia Ferruzza, che aveva lavorato al Getty e che leggendo il libro della Raffiotta pubblicato nel 2007 dove si parlava del ricciolo blu, ha alla fine dedotto che al Getty era esposta proprio la testa di Ade, con la barba blu, proveniente da Morgantina. “Ade con la barba blu è un unicum. Lo scultore ha voluto rendere l’idea di un dio che fa paura” – ha detto Raffiotta- Tutti silenziosi e attenti i piccoli alunni, affascinati dal racconto dell’archeologa aidonese, che ha aggiunto:” Educare i bambini fin dall’età più piccola così da far capire che in maniera gioiosa si può imparare la storia antica”.

Angela Rita Palermo