Enna. CC: Zona artigiana e inquinamento elettromagnetico tra i temi in esame

ripetitori montesalvoEnna. La crescita e lo sviluppo dell’area artigiana, uno dei temi all’esame del Consiglio Comunale tenutosi mercoledì 15 giugno, grazie all’attività ispettiva della II Commissione.
Da tale attività è emerso che su 23 lotti concessi solo in 11 è attualmente insediato uno stabilimento produttivo. Sono state, inoltre, raccolte le segnalazioni delle Organizzazioni Artigiane presenti nella Commissione di valutazione in sede di Seconda Commissione Consiliare Permanente, in ordine alle difficoltà riscontrate e le loro lamentele sull’assenza della politica. Infine sono state analizzate le problematiche emerse dalle audizioni svolte con gli uffici, le Associazioni e gli Assessori presenti in Commissione in materia di concessione dei lotti, revoca, pagamento dei canoni, manutenzione e sorveglianza dell’area.

Il lavoro congiunto di tutte le forze politiche – accolto favorevolmente dall’amministrazione – ha portato quindi ad una serie di modifiche al regolamento al fine di agevolare le imprese che intendono investire in quell’area e dare respiro all’economia locale. Sono stati anche fissati alcuni paletti per consentire una cernita delle aziende effettivamnte disposte ad insediarsi nel lotto di cui fanno richiesta ed è stato proposto di aggiornare la Composizione della Commissione e modificarne i compiti in modo da trasformarla in un Osservatorio Permanente sullo Sviluppo dell’Artigianato. Toccherà adesso all’amministrazione l’emanazione del nuovo bando per l’assegnazione dei lotti.

L’inquinamento elettromagnetico di Montesalvo – problematica che da tempo attanaglia il nostro territorio – è stata affrontato dalla mozione presentata dal consigliere Timpanaro, considerato che i livelli di emissione di onde elettromagnetiche superano di gran lunga i limiti consentiti dalla legge ovvero 6 volt/metro.
E’ la seconda volta che il consigliere si occupa di questo argomento, avendolo già sottoposto all’attenzione della precedente consiliatura, la quale avrebbe prodotto atti e documenti mirati alla tempestiva risoluzione della questione. La precedente amministrazione ha, infatti, avviato un iter recepito sia dalla Regione Siciliana, che ha emesso un decreto per intimare ai gestori l’abbassamento dei livelli di emissione dei campi elettromagnetici , sia dal Ministero dello Sviluppo Economico, che ha effettuato uno studio di fattibilità per un piano di delocalizzazione, sebbene sia stata individuata a tal fine l’area di Cozzo Matrice nella quale sono presenti i vincoli archeologico e paesaggistico. Inoltre è stata acquistata dagli uffici comunali, su sollecitazione del precedente C.C., una centralina per il rilevamento dei campi elettromagnetici.

L’assessore Contino, chiamato a rispondere del perché ad oggi non si sia pervenuto ad alcun risultato significativo né sul piano della riduzione delle emissioni, né sul piano della bonifica e cosa sta facendo l’amministrazione comunale per la definitiva risoluzione del problema, ha relazionato sugli ultimi sviluppi della Conferenza dei Servizi che si è svolta giovedì scorso. Si è discusso sia dell’individuazione, da parte dell’Arpa, di due nuove aree per la delocalizzazione, che gli uffici competenti stanno già verificando, sia dei risultati della centralina, che è stata data in gestione all’Arpa e che ha rilevato che i valori sono rientrati nei limiti di legge.
Un problema è emerso, tuttavia, in ordine al Piano di Risanamento predisposto dalla stessa Conferenza dei servizi ed approvato dall’assessorato, per spostare i tralicci affinché gli effetti delle onde elettromagnetiche potessero incidere il meno possibile sugli abitanti delle zone limitrofe. Tale Piano è stato, infatti, impugnato dai proprietari dei tralicci che accolgono le varie emittenti dalle quali riscuotono i canoni di locazione, e che evidentemente reputano più importanti i loro interessi rispetto alla salute pubblica.
Risolto il problema con i gestori, i soggetti coinvolti – Ministero, Comune, Arpa e Assessorato regionale – hanno infine deciso di riapprovare quel Piano e predisporre un crono-programma che consenta di rispettare dei tempi precisi e di monitorare lo stato di attuazione del Piano stesso.

Accolta favorevolmente dall’amministrazione anche la proposta di autorizzare le celebrazioni di matrimoni di rito civile fuori dalla casa comunale, presso strutture ricettive ed edifici che siano di particolare pregio storico, architettonico, ambientale o artistico, individuate a seguito di manifestazione di interesse ove ne sussistano i requisiti di legge. Ciò sia al fine di valorizzare il territorio comunale sia al fine di agevolare i cittadini interessati, che spesso hanno difficoltà di posteggio nei pressi della Casa Comunale.
L’assessore Cortese ha assicurato che tale iniziativa sarà inserita nell’ambito dell’attività di riorganizzazione dell’Ufficio Anagrafe richiesta dalle nuove normative, impegnandosi presso gli uffici per la predisporre di tutti gli atti deliberativi necessari.

Polemica, invece, sul ritardo nella riapertura del Centro diurno presso il CSR, oggetto dell’interrogazione del consigliere Marino. Riapertura di cui si parla ormai da cinque mesi e che dovrebbe avvenire entro la fine del mese di giugno, dato che la Giunta ha già dato mandato al dirigente dell’area competente di stipulare la convenzione con il CSR.
L’assessore Macaluso ha precisato che il ritardo non può attribuirsi all’amministrazione, che si è attivata tempestivamente, ma è dipeso dalla necessità di acquisire una serie di informazioni da parte del CSR, di cui l’Ente Comunale non era in possesso; informazioni sulle attività svolte, sulle condizioni e il numero degli utenti, ecc., essenziali per l’amministrazione ai fini dell’erogazione del contributo al CSR.

Polemica anche in ordine all’interrogazione sulla convenzione ATO – SRR – SAES, con la quale il consigliere Rizzo chiede chiarimenti a tutela degli interessi del Comune capoluogo, in virtù del fatto che tale convenzione di usufrutto che i vertici della SRR e dell’ATO hanno stipulato con la SAES, stabilisce che per la “ridicola” (cit.) cifra di 3865,55 euro mensili, l’ATO e la SRR concedano l’utilizzo di mezzi e attrezzature alla società che dovrebbe svolgere il servizio a Centuripe e Regalbuto. Rimane, in più, a carico dell’ ATO il 50% delle spese di manutenzione straordinaria dei mezzi.
Rizzo sottolinea come questa convenzione non solo vada a danno di tutti gli Enti interessati nell’Ambito di raccolta, in quanto li priva di mezzi e beni in cambio di un corrispettivo bassissimo, ma da anche l’erroneo segnale, in questa delicata fase di transizione, che ciascun Comune possa agire per il proprio interesse a danno di quello generale.
Il sindaco Maurizio Dipetro spiega di non avere, in sede di assemblea dei sindaci della Società ATO Ennaeuno, alcun potere di convalida della convenzione, essendo tale competenza rimessa al Consiglio di Liquidazione della stessa. Consiglia, piuttosto, di trasformare l’interrogazione in mozione e con essa dargli mandato di far valere tali contestazioni all’assemblea, anche al fine di rafforzare la sua posizione secondo cui va chiesta la sfiducia del collegio di liquidazione (che ha esaurito i suoi compiti e non è stato in grado di risolvere i problemi per cui era stato preposto), nonchè quella di portare le carte in tribunale, far dichiarare il fallimento e consentire all’autorità giudiziaria di procedere alla fase di liquidazione.

Pur non riconoscendo al sindaco alcuna responsabilità politica in ordine alla vicenda, che rappresenta una delle tante storture ereditate dal passato, il consigliere interrogante, tuttavia, reputa che egli può benissimo far valere tale contestazione a prescindere dal mandato del consiglio comunale, nell’interesse comune.

Loredana Latragna