Rabbia contro AcquaEnna che non paga regolarmente gli stipendi ai lavoratori

Salvatore Gagliano“Arrabbiato come lo sono molti miei colleghi, ma io voglio metterci la faccia così evitiamo il “non sono stato io” di chi, come successo con articolo di qualche mese fa, vuole giustificarsi nei confronti dell’azienda”. A manifestare la sua rabbia contro AcquaEnna, che da qualche tempo non paga regolarmente gli stipendi ai lavoratori, è Salvatore Gagliano, addetto al call center dell’azienda. “Ora sono due mesi che non ci pagano, aprile e maggio, e a fine mese che dovremmo percepire anche la quattordicesima forse neanche quella riusciremo ad avere”. Gagliano è un fiume in piena. “Sono stufo di chiedere ogni mese favori ai parenti per le varie bollette di luce, gas, telefono. Ho un figlio che studia all’università di Treviso e puntualmente, non si scappa, devo mandare i soldi per mantenerlo agli studi. Quindi chiedo di essere pagato, il 15 di ogni mese, con regolarità e per ottenere quelli che sono i miei diritti non nascondo che ho dato mandato a un mio legale per diffidare l’azienda. Il problema della mancata regolarità degli stipendi non è solo mia. Un mio collega, non è giusto che faccia il suo nome, addirittura per pagare le rate di una finanziaria ha dovuto chiedere un prestito a un’altra. Ci hanno fatto fare Pasqua senza una lira, dandoci un acconto dopo”. Che sia impossibile andare avanti così lo sostiene anche un’altra coraggiosa lavoratrice che non ha paura di esporsi: Alessandra Ivaldi. “Ho chiesto spiegazioni dei ritardi –dice- qualche mese fa all’amministratore delegato e non mi hanno soddisfatto le sue risposte. Domani anch’io vado da un avvocato e passo alle vie legali”. Intanto con una lettera, Femca Cisl, Filcem Cgil e Uilm Uil, chiedono all’azienda che in previsione del prossimo incontro che si farà tra azienda e sindacati il 29 giugno prossimo, “allo scopo di garantire la prosecuzione serena del dialogo, venga effettuato il pagamento di almeno una mensilità arretrata”. Nella riunione tra sindacati e azienda del 29 giugno si discuterà della pianta organica fornita dall’azienda e sulla quale i sindacati vogliono apportare qualche modifica.

Giacomo Lisacchi