Il referendum di ottobre alla Proloco di Leonforte

benigni-e-la-costituzioneLeonforte. Continuano, alla Proloco, le lezioni dell’università popolare sulla costituzione e il referendum confermativo di ottobre. Referendum confermativo che non necessita del quorum e che privilegia l’opzione più numerosa dunque. Conoscere la storia patria è doveroso e necessario per chi si accinge a modificare i più di 40 articoli della costituzione italiana. La costituzione può essere cambiata ma prima deve essere conosciuta come è ora e come potrebbe essere qualora il referendum passasse. Le riforme costituzionali nel corso della storia della repubblica, dal 48 a ora, si sono susseguite in più momenti: 15 volte per la costituzione e 20 volte per le leggi costituzionali. Nel 2001 sono stati modificati 19 articoli e nel 2005 un referendum popolare disse no al cambiamento di 50 articoli. L’ultima volta fu nel 2012 per le norme costituzionali sul bilancio. Nel merito si è parlato, lunedì pomeriggio, del bicameralismo perfetto, che la riforma Boschi vuole ridimensionare. il Senato verrebbe depotenziato nelle funzioni e nel numero dei senatori, da 315 a 100, non darebbe più la fiducia al Governo ma ne controllerebbe l’operato e si esprimerebbe sulle marginalità. Si è pure detto del titolo V della costituzione e delle competenze stato/regioni, che non interessa però quelle a statuto speciale e dei numeri del quorum. Il quorum che rende valido un referendum abrogativo resta sempre il 50% più 1 degli aventi diritto al voto, ma se la consultazione è proposta da 800mila cittadini, non più 500mila come è ora, basterà che a votare vada il 50% più uno dei votanti alle ultime elezioni politiche, non degli aventi diritto. Per proporre una legge di iniziativa popolare inoltre non saranno più sufficienti 50mila firma ma ne occorreranno 150mila. Si eliminerebbe il CNEL ossia il Consiglio nazionale per l’economia e il lavoro e il governo, con la legge elettorale nuova, accentrerebbe sul premier i poteri decisionali più forti. Le 35 riforme precedenti sono sempre passate, salvo quattro casi, con la maggioranza dei 2/3 questa, Boschi-Renzi-Verdini invece è stata voluta da una risicata maggioranza politica che forza i principi costituzionali esposti nell’articolo 138 della stessa Costituzione, ma è la campagna demagogica ridondante e la quasi totale assenza di vera informazione che rende il tutto preoccupante. Allegare la Costituzione al Giornale invece che il Mein Kampf forse avrebbe aiutato, chissà. Lunedì prossimo le lezioni si concluderanno con un approfondimento sulla legge elettorale e poi tutti al mare in attesa di ottobre.


Gabriella Grasso