Viene da chiedere si hanno a cuore i posti di lavoro che debbono andare a concorso o le clientele che qualche partito ha creato a scapito della popolazione meritevole ennese? Noi nella salvaguardia di quelle maestranze che sulle strade cercano di garantire un minimo di decenza ambientale e di pulizia diciamo che quei lavoratori si possono salvare se si applica l’art.191 della legge 152 del 2006, ordinanze urgenti e contingibili, attraverso il passaggio a un nuovo operatore del servizio, oppure attraverso la creazione di società misto pubblico-privato, altrimenti non si può eludere la legge 9 del 2010 che all’art. 19 c. 7 sottolinea l’assunzione di quei lavoratori che hanno sostenuto concorsi ad evidenza pubblica, ad Enna nessuno. Non si può parlare senza tenere conto delle leggi, oggi, senza legge non amministri neanche un condominio, i risultati sono la gestione dell’acqua e dei rifiuti in provincia di Enna. Sul problema acqua già un documento congiunto delle associazione dei cittadini consumatori ha sottolineato a chiare lettere come gli amministratori della ex Provincia ed i Sindaci hanno inteso scaricare gli scostamenti tra i dati sopravvalutati dal bando di gara e i consumi reali sui cittadini attraverso i conguagli/partite pregresse quando queste somme devono essere versate al gestore dall’ATO e di conseguenza dai comuni, come sancito in una situazione similare da un arbitrato a Caltanissetta. Ma del resto se i sindaci vogliono amministrare nell’ignoranza e coll’arroganza che ne discente, i risultati saranno quelli di servizi fatiscenti con costi elevatissimi come del resto dimostrano le bollette dell’acqua che ha raggiunto quota 4 euro al metro cubo.
Pippo Bruno – delegato provinciale Assoconsumatori-AssoConsum