Protesta dipendenti ex Provincia Regionale di Enna. Galvagno: parole on.Alloro mi lasciano del tutto indifferente

sindaco centuripe Elio Galvagno“Spiace constatare come una personalità politica navigata come l’ex On. Galvagno, sfrutti una civile quanto legittima protesta dei lavoratori precari della ex Provincia Regionale di Enna, per scagliarsi in maniera immotivata contro il Governo regionale e quella stessa Assemblea Regionale di cui lui ha fatto parte e di cui conosce perfettamente i meccanismi” così inizia una comunicazione del deputato all’Ars on.Mario Alloro, in merito alle dichiarazioni dell’ex deputato all’Assemblea regionale siciliana Elio Galvagno, attuale primo cittadino di Centuripe.

Nostra news: Protestano i precari dipendenti della ex Provincia Regionale di Enna sul cornicione, ma all’Ars non sono in ferie! Solidarietà da ex Presidente provincia Galvagno

Elio Galvagno non ci sta: e così risponde:
“”Le parole di Alloro mi lasciano del tutto indifferente, compreso il maldestro tentativo di fare apparire come strumentale la mia solidarietà nei confronti dei dipendenti della Provincia.
La mia vicinanza nei loro confronti affonda le radici in rapporti talmente antichi e di reciproca stima, che è persino ultroneo affermare che mai mi sognerei di “sfruttare” il disagio e la legittima preoccupazione di persone con cui ho condiviso interi anni di lavoro, per alimentare misere beghe politiche in cui qualcuno (non certo io) intende trascinarmi.
D’altra parte, le mie considerazioni, ribadite più volte in questi anni e non certamente solo in un momento come quello attuale, che considero drammatico, trovano tanti e tali riscontri in autorevoli attori istituzionali, che mi basterebbe solo citarli testualmente.
A partire dalle Sezioni Riunite per la Regione Siciliana della Corte dei Conti, che lo scorso aprile, in un documento illustrato in I Commissione «Affari istituzionali» all’Ars, manifestavano “viva preoccupazione per il ritardo accumulato in Sicilia rispetto ad altre zone territoriali del Paese, in cui risulta quasi del tutto ultimata la procedura del disegno di riforma previsto dalla legge sul riordino delle province”. Oltre certamente ai tagli dello Stato, “lo stentato avvio, – scriveva la Corte – in concreto, del processo di riordino delle funzioni di area vasta rischia di avere ricadute molto pesanti sui già deteriorati equilibri di bilancio dei liberi Consorzi, per via di quella mancata attivazione delle procedure di rilevazione delle dotazioni organiche, degli eventuali esuberi e della ricollocazione del relativo personale eccedente, altrove già portate a termine con successo”.
Ne raccomanderei la lettura, se non lo conosce, a chi pensa che “aver fatto parte”, o fare parte, di un Parlamento prestigioso e antico come quello siciliano significhi rinchiudersi in una sorta di “turris eburnea“, che impedisce di guardare al di là del proprio naso.
Anzi, proprio aver fatto parte dell’Ars, ma sempre con quello spirito che molti considerano un mio limite ma che per me è un valore, quel pragmatismo che mi dà l’essere stato ed essere un amministratore locale, aumenta la mia indignazione per l’inerzia con cui si svolgono certi processi che coinvolgono le vite di migliaia di persone e di famiglie.
Spero davvero che alla ripresa dei lavori ci sia la volontà di sbloccare questa incresciosa situazione e solo allora, quando saremo usciti dalle sabbie mobili in cui navighiamo a vista da oltre tre anni anni (ricordate Crocetta da Giletti? Della serie… I primi saranno gli ultimi…) qualora vi fosse la necessità di aprire un tavolo di confronto con il Governo nazionale, stia certo Alloro che troverà al suo fianco tutti i Sindaci siciliani (siano essi ex parlamentari o meno)”.