Così deciso (da fuori): Il Libero Consorzio Comunale deve morire sotto le spoglie della Provincia Regionale di Enna

sosDimissioni e sostituzioni a catena si stanno verificando presso la ex Provincia Regionale di Enna. Infatti, dopo le dimissioni del Ragioniere capo, Dott. Gioacchino Guarrera e quella attese in queste ore e di cui si vocifera da diversi giorni del Commissario straordinario, Dott.ssa Angela Scaduto, anche il Segretario generale a scavalco, Dott. Filippo Ensabella, viene immediatamente sostituito dal prossimo primo ottobre con un decreto della Prefettura di Palermo che arriva veloce come un sotterraneo siluro.
Tutto ha inizio da quando la situazione è repentinamente precipitata con momenti di forte tensione verificatisi la settimana scorsa (forse il periodo più caldo di tutta la storia dell’Ente) quando i lavoratori precari in rivolta, perché oramai da più di due mesi senza alcun stipendio, hanno manifestato con aggressioni verbali rivolte contro il commissario, i dirigenti e i dipendenti di ruolo a tempo indeterminato.
Vi è stato uno spiegamento di forze di Polizia e l’uscita dal suo ufficio del Commissario straordinario scortato dagli agenti, con urla, fischi e pure qualche malaugurio al mittente dei dipendenti di ruolo.
Precedentemente anche il Ragioniere capo era stato verbalmente aggredito dai lavoratori. Una situazione che si esaspera ogni giorno che passa per la mancanza di certezze giuridiche ed economiche sul futuro del Libero Consorzio Comunale e dei tanti dipendenti e delle loro famiglie da parte di un Governo regionale e di un’Assemblea che continuano ad alimentare precarietà giuridica, istituzionale ed economica e che volutamente confondono funzioni, ruoli e competenze per mascherare la totale mancanza di idee e progetti sul futuro dei Liberi Consorzi Comunali e delle aree metropolitane non avendo svolto alcuno dei compiti fissati dalla legge regionale di riforma, come ad esempio uno studio serio e scientifico valido sulla determinazione dei fabbisogni standard (cosa che lo Stato ha regolarmente svolto sulle tre macro aree nazionali) e sulla riparametrazione dei fabbisogni organizzativi, dotazionali, funzionali ed economici dei nuovi Enti territoriali.
E’ ovvio che ci troviamo di fronte all’assenza ed al fallimento dell’azione politica e programmatica del governo regionale che con i Liberi consorzi ha creato una nuova emergenza sociale ed istituzionale che si aggiunge alle altre emergenze siciliane: precariato, forestali, formazione professionale, sanità, ex province.
E’ legittimo che l’esasperazione ha preso il sopravvento. Da due mesi senza stipendio e con in mano un contratto di proroga solo giuridica, i lavoratori precari hanno letteralmente perso la pazienza, inveendo contro tutti.
Da quel momento, poiché la famosa promessa di stanziamento dell’Assessorato regionale alle Autonomie, pari a 4 milioni e 100 mila euro per la ex Provincia, pare che non abbia la previsione del vincolo per il pagamento dei contrattisti e non sono comunque sufficienti a chiudere il bilancio di previsione per il corrente esercizio, è iniziata una nuova allarmante situazione per il futuro esistenziale dell’Ente, di tutti i lavoratori e dei servizi alla collettività.
Da qui la rabbia dei politici e dei lavoratori precari, i quali, al contrario, sostengono che le somme sono destinate anche a chi lavora a tempo determinato.
Speriamo che la Regione chiarisca positivamente la questione anche per allentare le forti tensioni sociali in atto consentendo ai lavoratori di percepire la propria remunerazione.
Ma oggi, l’ennesimo colpo di scena in un clima già fortemente arroventato. Nonostante il Commissario dell’Ente Dott.ssa Scaduto abbia autorizzato la permanenza del Segretario generale fino all’insediamento dei nuovi organi, come un fulmine a “ciel sereno” perviene in mattinata la Determinazione della Prefettura palermitana di nomina di un Segretario a tempo pieno, in questo momento in cui non ci sono fondi necessari, l’Ente è in una situazione di squilibrio finanziario e di pre-dissesto e la residualità di funzioni svolte non richiede certamente la presenza tutti i giorni del vertice amministrativo che servirebbe solo a creare un ulteriore aggravio di spese obbligatorie per l’Ente. Peraltro, i dipendenti di ruolo organico, fortemente preoccupati dei precari equilibri finanziari dell’Ente già il 22 giugno 2016 avevano sottoscritto e presentato una lettera-petizione in cui chiedevano la nomina di un Segretario generale a scavalco cosa che si è verificata fino ad oggi. E’ chiaro che tale repentina nomina – ennesimo colpo di scena delle ultime ore di vita del Libero Consorzio comunale di Enna – parrebbe avere una regia che non si sa a quali finalità ed obiettivi corrisponda.
Meglio fermarsi qui anche se il disegno appare ben delineato.
Tutti possiamo capire e non solo chi crede di avere le redini del territorio ennese.
Adesso invochiamo la responsabilità della vera politica, l’unica che realmente apprezziamo, perché l’azzeramento anche del Segretario a scavalco Dott. Ensabella potrebbe essere letta come il trionfo di personalismi e vendette estranei agli interessi del sereno governo del Libero Consorzio comunale di Enna che non portano sicuramente, sapendo guardare oltre i fatti contigenti, bene a nessuno. Ma, sicuramente sono dannose per il Libero Consorzio Comunale di Enna che sta morendo, dissanguato dalla mancanza di risorse economiche e dalla mancata attuazione della legge di riforma regionale, senza che vi sia la reale preoccupazione da parte di tutte le istituzioni locali di sbracciarsi per difendere questo importante livello istituzionale.
Sembra di assistere ad un clima politico poggiato solo su vendette e personalismi anziché preoccuparsi delle precarie sorti del territorio ennese in cui è facile innescare, adesso una guerra tra poveri, cui assistono dalle loro dorate finestre anche gli affittuari ed i comodatari del grande patrimonio immobiliare dell’Ente, che se facessero la loro parte, così come stimato dagli Uffici dell’Ente e dall’UTE di Enna, porterebbe un po’ di ossigeno alle disastrate casse della ex Provincia.
Ma nessuno di loro sta dimostrando responsabilità, sensibilità e senso etico verso i dipendenti provinciali e le loro famiglie presto senza stipendi. Consegneremo loro le nostre bollette, i nostri mutui da pagare ed i MAV per poter fare proseguire gli studi universitari ai nostri figli.
Si tratta di una somma che ruota attorno ai quattro milioni di euro l’anno, somma che sicuramente agevolerebbe i dipendenti di ruolo ed i precari nel mantenere e difendere i nostri posti di lavoro. Ma nessuno ne parla, né sindacati, né personale di ruolo né precari.
Ad Enna vige una regola: meglio non mettersi mai contro quei poteri che sembrano forti, altrimenti è finita. Il breve passato insegna.

Giuseppe Claudio Vitale – Urbanista