Ventiduesima sagra della mostarda di ficodindia a Gagliano

gagliano-sagra-mostarda-2Gagliano. La ventiduesima sagra della mostarda di ficodindia quest’anno viene rilanciata con una proposta culturale, oltre che folcloristica. Sabato e domenica, il sapore antico e tradizionale del frutto tipico locale verrà offerto gratuitamente a chiunque vorrà gustarlo. Un intenso programma di eventi è previsto per le due giornate: visite guidate; animazione col gruppo folcloristico siciliano di Mistretta “Amastra”; convegno sulle “Tradizioni e innovazioni del ficodindia siciliano”; stand che proporranno prodotti gastronomici locali; serate musicali con il gruppo folk “Piccola orchestra Malarazza” e con il duo “Romano Bros”; artisti di strada “Batarnù”, con spettacolo di fuoco. Un susseguirsi di eventi che impegnerà interamente, dalla mattina alla sera, le due giornate. La sagra verrà realizzata con fichidindia raccolti solo nel territorio gaglianese, da anziani volontari, che prepareranno la mostarda secondo l’antica ricetta. L’amministrazione comunale, in collaborazione con l’Asd AmaGagliano, intendono valorizzare questo importante momento, divenuto ormai appuntamento fisso e irrinunciabile. Si punta sempre più ad associare il prodotto locale con l’intrattenimento e la cultura. Diversi esperti nel settore del ficodindia giungeranno a Gagliano da varie parti della Sicilia, per unire insieme scienza e conoscenza. Il forum, organizzato dall’esperto Pietro Pappalardo, si terrà sabato alle 17 in aula consiliare. “Quest’anno avremo intrattenimento di alto profilo e la presenza eccezionale di standisti – afferma l’assessore al turismo e spettacolo, Giuseppe Baldi -. Vogliamo porre Gagliano al centro di tutto, facendo scoprire ai visitatori quanto di bello possiede. Al tempo stesso vogliamo sensibilizzare i gaglianesi sulle reali potenzialità del nostro paese. Protagonista il ficodindia tutto gaglianese, e la mostarda, preparata con maestria dalle nonne del paese, volutesi mettere in gioco con l’intento di conservare e tramandare la tradizione”.

Valentina La Ferrera