Chiacchierata con Mirello Crisafulli, i renziani non ci stanno e replicano

unimirello dunarea crisafulli 26luglio2016Una chiacchierata a tutto tondo dalla quale scaturisce anzitutto la conferma che l’ex senatore non intende più occupare un posto di responsabilità di primo piano nell’ambito del PD dove, a commissariamento concluso, si procederà con i tesseramenti in vista del Congresso Provinciale, fissato il prossimo febbraio.

Il suo impegno – specifica – sarà tutto rivolto nei confronti della Facoltà di Medicina rumena. E all’orizzonte c’è anche la prossima apertura di una clinica odontoiatrica, che si avvarrà anch’essa dei dentisti dell’Università Dunarea de Jos.

Ma tornando alla politica, inevitabile il riferimento al ritorno al PD della consigliera comunale Rosalinda Campanile, cui si dice – potrebbe seguire quello del Sindaco Dipietro.
“Ritorno di chi?”, è la risposta di Crisafulli, il quale tiene a precisare come nel Partito Democratico i tesseramenti vengono fatti solo dai segretari di circolo e non “da qualcuno investito di una Bolla Papale”, come risulta anche da un documento votato all’unanimità dalla direzione regionale del PD.
Quanto a Dipietro, un eventuale “ritorno” porterebbe inevitabilmente alle sue dimissioni dalla carica di sindaco, “dato che è stato eletto contro il PD, a meno che non voglia fare un percorso diverso a cui siamo disponibili”, precisando che “il PD non è un bar con la porta girevole dove si entra o si esce sulla base della bisogna”.
“A decidere la linea politica comunale da seguire, comunque, è sempre la maggioranza del partito”. Sarà, dunque, il congresso comunale a stabilire il da farsi anche sulla possibilità o meno di proporre la mozione di sfiducia nei confronti del primo cittadino.

Nonostante il commissariamento, chiarisce Crisafulli, il partito ha sempre funzionato con i suoi circoli e le sue sezioni, per cui per è facile pensare alle elezioni regionali o a quelle del Presidente del Libero Consorzio.

A quest’ultimo riguardo, la scelta che ricompatta senz’altro tutto il partito ricade su Fabio Venezia, sindaco di Troina, “tranne per chi ha un candidato alternativo”, facendo intendere che chi sta optando per il sindaco di Nicosia Bonelli dovrà rivedere le proprie posizioni all’interno del partito; mentre per le elezioni regionali il deputato uscente sarà riconfermato in lista assieme ad una donna.

Inevitabile anche il riferimento al “paese di Crisafullo” richiamato dal film di Pif “In guerra per amore”, che l’ex senatore tuttavia ha trovato poco originale e soprattutto senza alcun ritorno positivo per la città in termini di pubblicità, visto che non si parla espressamente di “Enna come il paese di Crisafulli”. E aggiunge: “È diventato famoso solo perché alla Leopolda ha parlato di me”.

Ah! E chiaramente al Referendum vincerà il SI!
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Non si è fatta attendere -anche se dopo giorni- la risposta del Coordinamento Provinciale Pd Area Renzi Enna, a chi come redazione chiediamo: “ma sto punto le vecchie sezioni a che servono?”
pubblichiamo la nota integrale:
Troviamo stupefacente le dichiarazioni di Crisafulli sulle regole del partito. Non si comprende, intanto, a che titolo parli, se da ex segretario, da ex senatore o onorevole, tenuto conto che proprio Lui ha violato sfacciatamente e coscientemente le regole, candidandosi a sindaco, da segretario provinciale, senza simbolo del PD, disattendendo così le indicazioni della segreteria nazionale..
Oggi lo stesso afferma che il tesseramento lo effettueranno i segretari sezionali, mentendo o dimenticando che il partito è commissariato, in ragione delle plurime violazioni commesse da chi lo dirigeva.
L’ex senatore la smetta di dire bugie, la smetta di parlare per conto di un partito che non gli appartiene, la smetta di indicare percorsi di entrata e di uscita che riguardano un partito in cui lo stesso ad oggi non riveste alcun ruolo, non essendo in possesso neanche la tessera come nessuno dei simpatizzanti per essere stato commissariato proprio mentre lui ne era il segretario provinciale!
Nel PD ennese la linea, fino al congresso, la detterà il commissario Carbone di concerto con la segreteria nazionale e la commissione nazionale di garanzia!
Il PD è un partito aperto a tutti coloro che vorranno spontaneamente aderire e unirsi a chi già vi milita come hanno fatto in questi mesi i sindaci Bonelli, Sinatra e Miroddi, il consigliere Campanile ad Enna e, di recente, i consiglieri e gli assessori a Piazza Armerina e se un giorno il sindaco Dipietro volesse farlo il PD ne sarebbe fiero, nonostante e a prescindere da ciò che blatera Crisafulli!
Riteniamo anche insopportabili le sue dichiarazioni relative ai candidati del libero consorzio, ribadendo che solo il Commissario Carbone è legittimato a convocare riunioni per scelte provinciali, non altri. Così come non è sfuggito a nessuno che la generosa scelta operata da costoro di indicare Venezia quale candidato, era una fin troppo banale trappola congegnata per eliminare lo stesso dalle prossime elezioni regionali!
Condividiamo il principio che un partito non possa essere una porta girevole, ma ciò vale per tutti, a partire da colui che avrebbe dovuto rispettare le regole, da ex segretario provinciale, piuttosto che sfidare là segreteria nazionale, candidandosi con un simbolo taroccato!
Prendiamo atto che l’ex segretario, nonostante la sua mole, con un doppio salto carpiato, ha abbandonato la ditta amica da una vita, che lo ha ampiamente salvaguardato e garantito, per saltare sul carro più comodo di Renzi! Noi partiamo da un altro principio e cioè che gli amici non si abbandonano mai, specie nelle difficoltà e per questo sosterremo tutti gli amici che altri vorrebbero ostacolare!
Sul prossimo congresso, ribadiamo che il tesseramento lo curerà il commissario Carbone in osservanza alle regole statutarie ed ai principi della libertà, del pluralismo e della democrazia!
Proprio in questo particolare momento in cui crollano i valori della politica e la massa si orienta verso scelte radicali ispirate dall’antipolitica, noi abbiamo il dovere di incoraggiare percorsi di rinnovamento e di superamento della politica strumentale che spinge alla disaffezione centinaia di ragazzi, uomini e donne!
Sarebbe anche il caso che esponenti nazionali di rilievo fossero più coerenti e più attenti a rispettare i ruoli che rivestono sia in politica che nelle istituzioni, evitando di creare confusioni ed offrire incautamente inutili sponde!
Il referendum su cui, purtroppo, soffia forte il vento dell’antipolitica, ci vede impegnati in favore del si, ma non può costituire motivo di inquinamento dei valori e dei principi da parte di coloro che ritenessero di utilizzalo per personali interessi! Ribadiamo il nostro impegno a lavorare per un partito plurale che si ispiri ai valori della democrazia, della libertà e della libera partecipazione!