Enna. Acqua e rifiuti: sotto lente ingrandimento della Commissione nazionale Antimafia

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Smaltimento dei rifiuti e gestione delle acque in provincia di Enna sono stati tra gli argomenti discussi dalla commissione nazionale antimafia, riunitasi presso la Prefettura e presieduta dall’on.le Rosy Bindi. Due argomenti questi che direttamente ed indirettamente sono sotto osservazione non solo da parte dei cittadini che protestano una gestione approssimativa ma anche magistratura e forze di polizia in quanto viene ritenuto che su questi importanti settori opera la criminalità organizzata cerca di ottenere dei profitti. Si è anche parlato del “taglio” del tribunale di Nicosia, che opera in un territorio molto svantaggio e qui all’interno della commissione sono sorti dei contrasti con un intervento dell’onorevole Giarrusso, che ha contestato proprio la chiusura del tribunale di Nicosia in quanto operava in un territorio dove la mafia è abbastanza presente, specie quella agricola. Sui rifiuti è stato sostenuto dalla presidente Bindi e dal vice presidente Claudio Fava che “il quadro è devastante perché non si riescono a risolvere tanti problemi che potrebbero rendere il servizio ottimale, ma la scarsa capacità operativa dei sindaci non consente al servizio di essere ottimale e di rispondere alle esigenze della collettività, rendendo il servizio appetibile e, quindi, suscitando l’interesse delle organizzazioni mafiose”. D’altra parte del problemi rifiuti, del deficit enorme della provincia di Enna nel servizio si parla da decenni senza riuscire a trovare un filo logico.

Oggi qualcosa si sta ottenendo grazie al lavoro del commissario straordinario Sonia Alfano, che sta cercando di ottenere la collaborazione dei sindaci e soprattutto l’equilibrio finanziario tra il costo del servizio e le rimesse che devono fare i comuni. Sul problema della gestione dell’acqua la presidente Rosy Bindi è stata decisa nel dire che Procura e forze dell’ordine devono approfondire tutta la situazione, bisogna operare dei continui controlli, attenzione la società di servizio e pretendere qualità nello stesso servizio per cui si prevede che a breve possano cominciare dei controlli mirati per evitare che su un argomento importante come la gestione dell’acqua possano verificarsi delle infiltrazioni mafiose. “Bisogna eliminare le zone d’ombra – ha dichiarato la presidente Bindi – bisogna accendere la luce su tutto quello che è il sistema acqua in modo da non tradire le attese della gente ed offrire un servizio di qualità perché l’acqua è una componente essenziale della vita della collettività”. Per quanto riguarda l’acqua un ruolo di responsabilità è stato dato al sindaco di Enna, Maurizio Di Pietro, in quanto presidente dell’Ati ed è, quindi, nelle condizioni di poter seguire da vicino tutto quello che è legato alla distribuzione dell’acqua, al costo della stessa, al pagamento della partite pregresse che ha suscito proteste nei cittadini ed anche ricorsi in quanto viene ritenuta una tassa ingiusta e da non pagare. La commissione nazionale antimafia si aspetta, nel più breve tempo possibile, dei risultati concreti.