Chiusa la Sp n.6 nei pressi della “curva Mola” poco distante dal bivio di Villapriolo

Con ordinanza n. 47 del Commissario straordinario del Libero consorzio comunale di Enna, già Provincia regionale di Enna, è stata chiusa la Sp n.6. Il tratto interessato dall’ordinanza va dal Km. 7 al Km.8+300 e la chiusura, in entrambi i sensi di marcia, è stata resa necessaria dall’ennesima frana che ha fatto scivolare, il 21 ottobre scorso, una porzione di strada nei pressi della cosiddetta “curva Mola” poco distante dal bivio di Villapriolo.
villarosa-sp6
Con la chiusura di questa importante arteria, che incrocia da un lato la Ss 290 (chiusa da oltre quattro anni sia in direzione Calascibetta-Enna che Alimena-Petralie) e dall’altro la Ss 121 (chiusa direzione Villarosa-svincolo Cinque Archi), si taglia fuori un intero territorio dal resto del mondo. A tutt’oggi, pare che la strada, nonostante l’ordinanza, continui ad essere transitata a margine di un terreno privato. Però non si sa cosa succederà nel momento in cui l’ordinanza (al Comune di Villarosa è già stata inviata) verrà comunicata alla Sais autolinee. La compagnia di trasporto ennese (non siamo riusciti a parlare con il dirigente perché fuori sede) infatti collega giornalmente con un proprio pullman Gangi a Enna; prima della chiusura della Ss 290 l’autobus, partendo alle ore 6 da Gangi, passava da Sperlinga, bivio Nicosia, Villadoro, Cacchiamo, Calascibetta, Stazione ferroviaria, Enna bassa, Enna alta. Mentre successivamente, tralasciando la strada che portava a Calascibetta, ormai irraggiungibile, deviava il percorso percorrendo la Sp 6 che porta a Villapriolo, Villarosa e quindi Enna. Ora questa nuova situazione che si è venuta a creare con la Sp 6 potrebbe creare non pochi problemi a studenti e cittadini, in particolare di Villadoro e Cacchiamo, anche perché la Sais potrebbe decidere (a meno di una soluzione diversa), di tagliare fuori le due frazioni e percorrere invece dal bivio di Nicosia la strada che porta a Leonforte e quindi Enna. A farne le spese, come sempre, studenti e i tanti cittadini che non hanno mezzi propri per recarsi a scuola, a lavoro e perché no in ospedale. Intanto per ovviare eventualmente all’ottemperanza di un’ordinanza che creerebbe problemi anche ad aziende agricole e zootecniche, pare che vi siano degli imprenditori disponibili a mettere a disposizione ruspe e materiale per creare una carreggiata di emergenza che con l’installazione di un semaforo, da parte dell’ex provincia, possa garantire le normali condizioni di sicurezza.

Giacomo Lisacchi