Pochi spiccioli: è quanto offre la Banca Popolare di Vicenza anche ai tanti soci ennesi

Pochi spiccioli: è quanto offre la Banca Popolare di Vicenza anche ai tanti soci ennesi che hanno avuto la “sventura” di comprare azioni a 62,5 euro, il cui valore oggi è quasi zero. La popolare vicentina in questi giorni sta infatti inviando, ai 94 mila azionisti, una lettera dove propone “un’offerta di transizione” di 9 euro ad azione in cambio però della rinuncia ai contenziosi con la banca. Insomma, tanto per fare un esempio, chi ha acquistato azioni per 20 mila euro riceverebbe appena 2.280 euro. Una proposta che assomiglia tanto a un ricatto e che mette, così come in tutta Italia, gli ignari risparmiatori nostrani con le spalle al muro, la cui unica colpa è stata quella di fidarsi dei promotori finanziari che, attraverso una campagna di vendita persuasiva e insistente, assicuravano che l’investimento sarebbe stato più che garantito. “Considerato che la banca –affermavano- non è quotata in borsa, le azioni difficilmente subiranno oscillazioni”. Risparmiatori che invece oggi hanno perso tutto, al contrario di quanto prospettavano in banca. “Stai tranquillo -diceva rassicurante il promotore di fiducia- l’assemblea dei soci, che è costituita da azionisti dell’istituto, l’unica a decidere il valore delle azioni, non potrà mai votare a ribasso. I soci non potranno mai deliberare contro loro stessi”. E si sa com’è finita poi. Intanto, coloro che vogliono aderire all’iniziativa possono “manifestare” il loro “interesse” a partire da subito e sino al 15 marzo prossimo rivolgendosi a una filiale di riferimento del Gruppo BPVi che, nel caso di Enna, è Banca Nuova. E’ una proposta, secondo quanto si legge nella lettera, che potrà concretizzarsi solo se c’è un’adesione di almeno l’80% delle azioni interessate e, cioè, quelle acquistate dal 1° gennaio 2007 e sino al 31 dicembre 2016. In caso contrario, “la banca si riserva di valutare se procedere o meno all’erogazione del riconoscimento economico”. A chi aderirà all’offerta di transazione sarà riservato inoltre “un ulteriore beneficio economico” consistente in alcuni sconti “su alcuni prodotti e servizi bancari e di rendimenti maggiorati sulle nuove somme che vorrà depositare” presso la banca di riferimento facente parte del Gruppo. Dunque, è un’iniziativa, quella della Banca Popolare di Vincenza, con la quale vorrebbe riallacciare un nuova relazione, “ora e per il futuro”, con i propri azionisti. Relazione che la Banca, “toccata dal recente passato”, che sa “di quanto possa essere difficile ricostruirla”.

Giacomo Lisacchi