Liberi Consorzi. Galvagno: “nati vergognosamente e continua ad essere gestita in maniera vergognosa”

Quest’elezione non s’ha da fare. Potremmo fare una rilettura del famoso capolavoro manzoniano de “I promessi sposi” per raccontare l’ennesimo rinvio delle elezioni per il presidente del Libero Consorzio comunale di Enna. Lo hanno deciso i deputati regionali bloccando la decisione del governo regionale che non più tardi di un mese fa aveva fissato la data al 26 febbraio ma dalla I commissione Affari istituzionali arriva adesso una nuova indicazione: 30 luglio. E chissà se resterà tale. Nel frattempo si lavorerà per cercare una modifica alla legge per riportare l’elezione diretta del presidente. Ad andare su tutte le furie sono stati i sindaci, i “promessi sposi” che insieme alla struttura provinciale erano pronti a convolare a nozze.
«Questa vicenda è nata vergognosamente e continua ad essere gestita in maniera vergognosa» è il giudizione netto di Elio Galvagno, sindaco di Centuripe e già ex presidente della Provincia di Enna: «Non mi meraviglia più di tanto perchè abbiamo visto di tutto ma – aggiunge l’ex deputato regionale – se servirà a tornare all’elezione diretta del presidente ben venga. Nel frattempo però è una tragedia nel nostro territorio, una vergogna perchè siamo nel totale abbandono».
C’è pure chi crede che anche le elezioni del 30 luglio slitteranno ed è il sindaco di Assoro, Pippo Bertini: «Vogliono distruggere le Province e non capisco il motivo. Siamo ormai senza un punto di riferimento e con continui problemi quotidiani, un esempio su tutti – racconta Bertini – è l’emergenza neve che mi ha visto prendere e spargere il sale su una strada provinciale». E a proposito di arterie provinciali dice imbufalito: «Da un anno aspettiamo che partano i lavori sulla Sp 7b, ci sono anche i soldi ma si continua nel rimbalzo delle responsabilità, è inammissibile. Ci vuole un presidente che conosca e si interessi personalmente del territorio». Accoglie la notizia con un amaro sorriso Armando Glorioso di Nissoria: «Ormai Crocetta non riesce più a sbalordirci, accettiamo ormai qualsiasi cosa faccia con religiosa e cristiana speranza. La nefasta decisione di abolire le Province ha portato l’abbandono dell’organo di riferimento per il territorio che ne soffre». Della stessa idea Luigi Bonelli (Nicosia): «E’ un risultato politico fallimentare, la Sicilia è stata la prima ad abolire le Province e l’ultima a votare. Viviamo una situazione drammatica, i sindaci siamo in trincea senza avere mezzi e poteri per agire, penso alle strade o alle scuole senza manutenzione e le difficoltà le abbiamo viste soprattutto in occasione dell’emergenza neve. Ben venga l’elezione diretta del presidente, ma sarebbe ridicolo per quella che era una riforma annunciata come epocale» conclude il sindaco di Nicosia.