A febbraio sarà regolarizzato il recapito della corrispondenza a Pietraperzia e Barrafranca

PIETRAPERZIA e BARRAFRANCA. Sul fronte recapiti corrispondenza, sembra che questa sia la volta buona. A febbraio il servizio tornerà alla normalità. Lo comunica il sindaco di Pietraperzia, il giovane avvocato Antonio Calogero Bevilacqua. “Ormai da mesi a Pietraperzia e a Barrafranca – scrive il sindaco Bevilacqua – la posta non viene recapitata in modo regolare”. “Più volte – si legge ancora nella sua comunicazione – abbiamo discusso con il responsabile del servizio di Poste Italiane che ci ha comunicato che era a conoscenza del problema e che avrebbe tentato di risolverlo. Finalmente oggi sono arrivate rassicurazioni sul fatto che a partire da febbraio ci sarà la normalizzazione del servizio di consegna della posta”. Il sindaco di Pietraperzia Antonio Calogero Bevilacqua continua: “Sempre oggi siamo stati invitati da esponenti dell’opposizione a partecipare ad una raccolta firme per migliorare proprio il servizio di consegna della posta. Tuttavia se venisse mantenuto l’impegno di normalizzare il servizio già nelle prossime settimane, questa raccolta si rivelerebbe inutile”. “Chiaramente bisogna essere vigili – continua il sindaco Antonio Calogero Bevilacqua – sulla vicenda e verificare che le promesse vengano mantenute”. E conclude: “Qualora non dovessero esserci miglioramenti parteciperemo attivamente alla raccolta firme ed a qualunque altra iniziativa”. Da registrare che il disservizio era cominciato a giugno 2016. In quella data era stato soppresso il centro di smistamento corrispondenza di Pietraperzia. Il servizio era stato concentrato, per i due Comuni, a Barrafranca. Era quindi cominciato il calvario per i numerosi utenti dei due centri. Corrispondenza che arrivava con notevole ritardo e fatture abbondantemente scadute o che non arrivavano affatto. Innumerevoli le lamentele da parte della gente comune visibilmente arrabbiata per il notevole disservizio. Ora Poste Italiane sembra che stia tornando sui suoi passi perché i vertici dell’Azienda si saranno resi conto di una situazione divenuta ormai insostenibile.

Gaetano Milino